In Fvg sono 13 mila le imprese straniere in aumento dell’8,4%. Record nell’edilizia
Distaccate Pordenone con il 12,8% e Udine con l’11,2%

Sempre più stranieri fanno impresa in Italia. Sono 657.000, il 10% in più rispetto a cinque anni fa. La provincia con la maggiore concentrazione di imprese straniere si conferma Prato, dove l'incidenza è pari al 33%, seguita da Trieste (20%) e Firenze (18%). I dati Unioncamere-InfoCamere aggiornati al 30 giugno 2023 sulle imprese straniere iscritte al Registro delle Camere di commercio indicano un saldo positivo per 14.500 unità nei primi sei mesi di quest'anno con 35.501 iscrizioni e 20.923 cessazioni.
Tra i diversi settori primeggiano il commercio (soprattutto per i marocchini), le costruzioni (romeni) e tessile e intrattenimento (cinesi). In Friuli Venezia Giulia le imprese a guida estera sono 13.187 con una crescita record (+8,4%) trainata soprattutto da settori come l’edilizia. Queste le cifre: 5.319 a Udine, 3.157 a Trieste, 1.459 a Gorizia, 3.252 a Pordenone. Identico lo scenario a Nord Est dove le imprese di stranieri nel periodo sono cresciute del 9,5% (+6.734), mentre quelle di italiani sono calate del 3,3% (-20.341).
Dietro la performance delle aziende straniere si configura il calo delle imprese a guida italiana in media del 3%. Guardando al quadro complessivo per il Fvg, in valore assoluto, si tratta di +1.023 imprese di stranieri e -5.096 imprese di italiani tra il 2019 e il 2023. Aziende che operano principalmente nelle costruzioni (31,1%) e nel commercio (20,9%).
Per quanto riguarda l’incidenza di imprese di stranieri sul totale primeggia come detto Trieste (20,1%) seconda solo al distretto del tessile di Prato (33%) dove dominano gli imprenditori cinesi, valore doppio rispetto a quello medio nazionale.
Distaccate Gorizia con il 15,3%, Pordenone con il 12,8% e Udine con l’11,2%. Sotto il profilo territoriale, secondo i dati di Unioncamere, la maggior parte delle imprese straniere si concentra nel Nord Ovest a partire dalla Lombardia (il 31% del totale). Fra le imprese a guida straniera è più alta l’incidenza nel settore delle costruzioni (27%), commercio (23,9% contro 19,4%) e servizi di alloggio e ristorazione (11,6% contro 7,9%).
L'Italia delle imprese è sempre più multietnica - ha commentato il presidente di Unioncamere, Andrea Prete - e questo è un bene perché fare impresa aiuta ad integrarsi e perché si pone un freno alla denatalità, fenomeno che coinvolge l'Italia e che non può alla lunga non ripercuotersi sul sistema imprenditoriale. Se la concorrenza è leale è la benvenuta e migliora il tessuto delle imprese».
A trainare l'imprenditoria straniera nel primo semestre 2023 sono stati i settori delle costruzioni e dei servizi (+3% su base annua) che insieme rappresentano il 44% del totale, insieme all'agricoltura (+5%). Il commercio registra una lieve frenata (-0,7%) ma resta il settore più rappresentativo con oltre 261mila imprese.
Restringendo l'analisi alle imprese individuali, Marocco, Romania e Cina sono i Paesi da cui provengono la maggior parte dei titolari d'azienda (34% del totale) seguiti da Albania, Bangladesh e Pakistan (19%) e quindi da Egitto, Nigeria e Senegal (11%). Gli imprenditori marocchini combinano una marcata presenza ad una forte specializzazione territoriale.
La presenza dei romeni invece risulta meno specializzata territorialmente in quanto raggiunge la massima incidenza in province collocate in tre regioni diverse (Viterbo, Torino, Cremona).
Le micro-imprese cinesi invece mostrano un'elevata incidenza e concentrazione in Toscana (Prato con il primato assoluto del 70% e Firenze) ma anche nelle Marche (Fermo).
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