Vino, effetto dazi: ad agosto meno 30% di export verso gli Usa

Le stime di Commissione europea e Coldiretti al XXIII Forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione

La redazione

Si fanno sentire i primi effetti dei dazi sulle esportazioni del vino italiano. Dopo un primo trimestre dell’anno dove le esportazioni negli States hanno visto una crescita media in valore dell’11%, nei primi tre mesi di applicazione dei dazi aggiuntivi al 10%, si è passati al +1,3% di aprile, al +0,4% di maggio e al -2,9% di giugno, per poi arrivare al -10% di luglio.

Sono i numeri dell’analisi condotta Coldiretti su dati Istat, emersi durante l’inaugurazione del XXIII Forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione, organizzato da Coldiretti con la collaborazione dello studio The European House – Ambrosetti, a Roma. Le prime stime della Commissione Ue relative ad alcuni settori cardine come il vino fanno presagire cali del 30% ad agosto.

«Abbiamo un dato legato al mercato statunitense dove si cresceva in modo significativo nei primi tre mesi dell'anno perché la preoccupazione dell'introduzione di dazi ha fatto sì che gli importatori anticipassero quelli che erano gli acquisti di prodotti agroalimentari. Purtroppo – ha spiegato il presidente di Coldiretti Ettore Prandini nei secondi tre mesi il dato è diventato negativo, con un dato per quanto riguarda il mese di luglio con un meno 10% legato alle esportazioni».

«Facendo la somma dei primi sei mesi in termini complessivi siamo a un più 3% rispetto a un mercato a livello globale che cresce del 6%. Quindi purtroppo gli Stati Uniti che erano un po' il traino della crescita in termini di percentuali legate alle esportazioni negli anni precedenti cresce meno rispetto ad altri mercati», ha aggiunto.

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