Unox City, polo industriale di 130 mila metri quadrati: «Investiti 100 milioni»

È stata inaugurata la cittadella industriale costruita tra Cadoneghe e Campodarsego. Annata in crescita per il gruppo padovano dei forni professionali che punta i 340 milioni

Giorgio Barbieri

Alle porte di Padova, tra Cadoneghe e Campodarsego, è nato un polo industriale grande come venticinque campi da calcio. Si chiama Unox City e vuole essere la rappresentazione fisica di una filosofia imprenditoriale che intreccia territorio, persone e innovazione.

La multinazionale dei forni professionali ha infatti inaugurato ieri il nuovo polo industriale da 130.000 metri. Un investimento da 100 milioni di euro che integra stabilimenti produttivi, Innovation Hub, Logistic Hub ed Experience Hub, destinato a diventare il cuore pulsante di un gruppo che ha chiuso il 2024 con 330 milioni di euro di fatturato e che nel 2025 punta a crescere a 340 milioni.

«Fin dagli anni Novanta, quando molte aziende sceglievano di delocalizzare, noi abbiamo fatto una scelta diversa», spiega il presidente e fondatore Enrico Franzolin, «restare e investire nel nostro territorio. Abbiamo costruito un sistema produttivo locale e integrato, che ci ha permesso di affrontare le crisi globali e di guadagnare quote di mercato. Unox City è il coronamento di questa strategia, perché ci consente di mantenere in Italia l’intera filiera produttiva, rafforzare il nostro modello industriale e, soprattutto, creare nuove opportunità di lavoro e crescita per centinaia di persone».

Una logica controcorrente, che però si è rivelata vincente: dagli attuali 800 dipendenti l’organico potrà crescere fino a 1.800 unità nei prossimi dieci anni, trasformando la cittadella in un vero e proprio motore occupazionale e sociale per l’area padovana. Il legame con il territorio è stato confermato anche dall’attenzione alle infrastrutture: la nuova rotatoria sulla statale 307, il parcheggio pubblico da 450 posti e i collegamenti ciclabili sono opere nate grazie alla collaborazione con le amministrazioni locali.

Se Franzolin ha insistito sul radicamento, l’amministratore delegato Nicola Michelon ha delineato le strategie future di crescita: «Unox City rappresenta il punto di partenza per una nuova fase di internazionalizzazione. In questi giorni abbiamo avviato la produzione nel nostro nuovo plant negli Stati Uniti, il primo all’estero: un tassello fondamentale di una strategia che vede l’Italia al centro della nostra rete globale. Il nostro Paese non è una periferia, ma il cuore del sistema industriale di Unox, da cui parte il know-how che vogliamo esportare nel mondo».

All’interno del nuovo polo si respira l’integrazione tra ricerca e produzione. L’Innovation Hub, con i suoi 20.000 metri quadrati, ospita laboratori in cui oltre 120 persone sperimentano i forni professionali del futuro: test in condizioni reali di cucina, laboratori elettronici e meccanici, un Food Digitalization Lab che trasforma dati in algoritmi intelligenti, e una camera semi-anecoica per la sicurezza elettromagnetica. Oltre il boulevard alberato, i due stabilimenti gemelli da 21.000 metri quadrati incarnano la capacità industriale di Unox City. Uno, già operativo, è destinato alla logistica e riduce del 30% i tempi di spedizione grazie a magazzini verticali automatizzati. L’altro, che sarà attivo dal 2026, integrerà l’intero ciclo produttivo: dal coil all’assemblaggio del forno finito.

Il percorso si conclude nell’Experience Hub, vetrina internazionale delle tecnologie Unox, che ospita cucine dimostrative e sale formazione. Qui trova spazio anche Unox Casa, la divisione dedicata al residenziale di lusso, destinata a rafforzarsi con un showroom aperto ad architetti e designer. La sostenibilità completa il quadro: 6 MW di potenza fotovoltaica installata tra Padova e Rovigo, il 99% dei consumi coperti da energie rinnovabili, oltre 23.000 nuove piante e sistemi di recupero delle acque meteoriche. «Vogliamo dimostrare che crescita industriale e rispetto dell’ambiente possono andare di pari passo», ha sottolineato Michelon, «l’efficienza energetica e il benessere delle persone sono parte integrante del nostro progetto».

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