Un'impresa familiare su 4 si attende di perdere quote di mercato a favore dei nuovi competitor

Tre imprenditori su 4 dichiarano di avere una strategia di business chiara, il 38% delle aziende italiane afferma di avere un piano di sviluppo. Sono alcuni dati raccolti dalla NextGen Survey 2017, l’indagine svolta da Deloitte a livello EMEA su un campione di 268 aziende familiari, di cui oltre sessanta italiane

MILANO - Le aziende famigliari italiane si attendono una stagione di grandi cambiamenti.

Infatti, più della metà pensa che il mercato nel quale opera subirà mutamenti radicali nel corso dei prossimi 2/3 anni; e un’azienda su quattro (il 25%) confessa di aspettarsi un flessione della propria quota di mercato in favore di nuovi competitor, pur non perdendo l’eventuale posizione di leadership a oggi acquisita.

Sono i due dati più significativi raccolti dalla NextGen Survey 2017, l’indagine svolta da Deloitte a livello EMEA su un campione di 268 aziende familiari, di cui oltre sessanta italiane.

In questa seconda edizione della survey, intitolata ‘Le aziende familiari e i cambiamenti strutturali di scenario’, Deloitte ha discusso con i leader delle aziende familiari delle principali tematiche e sfide, interne ed esterne, che si trovano ad affrontare alla guida della propria impresa: dalla successione in termini di pianificazione e continuità generazionale alla crescita e alla strategia, tenendo sempre presente la rapidità con cui il mercato cambia.

Dalla ricerca emerge che il 25% delle imprese del nostro Paese crede che l’ingresso di nuovi competitor comporterà una perdita delle proprie quote di mercato. “Si tratta di un dato che evidenzia una sottovalutazione da parte degli imprenditori dei rischi potenziali - ha commentato Ernesto Lanzillo, Deloitte Family Business Leader in Italia -. Non a caso, a livello europeo, il mutamento del quadro competitivo è percepito in modo più pregnante perché può essere causato da molteplici fattori di cambiamento che favoriscono improvvisamente operatori ad oggi non monitorati dai leader”.

 

In ogni caso, il tema del cambiamento è ben presente nelle agende degli imprenditori.

Il 75% degli intervistati in Italia (con il dato che cresce fino all’84% guardando alla media europea), ritiene che la propria azienda abbia una visione chiara dell’andamento del mercato e del business nei prossimi 5-10 anni.

Tuttavia, se considerato alla luce della natura imprevedibile e veloce dei fenomeni di cambiamento radicale e della sottovalutazione dell’impatto dei concorrenti, tale dato fa trasparire la necessità di dover guardare con maggiore attenzione al lungo periodo.

 

I mercati – prosegue Lanzillo - subiscono cambiamenti rapidi e sostanziali, resi possibili dallo sviluppo esponenziale delle nuove tecnologie e da politiche pubbliche orientate alla liberalizzazione”, prosegue Lanzillo.

“L’attenzione degli imprenditori, in questo scenario, è ancora troppo spesso rivolta ai cambiamenti che si verificano all’interno dell’azienda: risulta fondamentale dialogare con le famiglie e favorire la discussione all’interno della famiglia stessa sulle criticità di scenario, nell’ottica di far sì che queste sfide abbiano un risvolto positivo sia per l’azienda che per il tessuto imprenditoriale italiano”.

La nuova generazione: velocità, agilità e maggiore consapevolezza, le chiavi del successo per affrontare il cambiamento

Quando si parla di trasformazioni di scenario e di mercato, le imprese familiari italiane ammettono di avere a che fare con due grandi sfide:

  • Affidarsi a una struttura di leadership e di governance direttamente controllata dalla sola famiglia può rivelarsi un freno all’innovazione;
  • Superare l’attuale carenza di competenze in azienda: i partecipanti alla ricerca ritengono che solo il 13% dei propri dipendenti non possiede le skill necessarie, mentre il 79% ha una preparazione solo in parte adeguata a lavorare in un contesto mutevole.

Anche il tema della successione e della continuità generazionale è al centro dell’attenzione degli imprenditori italiani che considerano tale fenomeno, nell’84% dei casi, come un naturale punto di cambiamento. Quello della consapevolezza è un tratto di personalità che gli imprenditori di nuova generazione sembrano avere in comune: il 62% si dichiara conscio del significato e degli effetti della “disruption”, mentre l’84% del campione (rispetto al 62% registrato a livello EMEA) sostiene che la sua generazione sia maggiormente consapevole rispetto a quella precedente.

“La ricerca – conclude Lanzillo – mostra come, per l’impresa familiare italiana, fare business oggi sia una questione di agilità, innovazione e digitalizzazione e gli imprenditori siano pronti ad adeguarsi per non soccombere ai cambiamenti, cercando di anticiparli. Per far ciò, appare necessario affrontare un percorso di managerializzazione, innalzando la qualità delle competenze interne per poter affrontare al meglio il contesto mutevole, minimizzando i rischi”.

Qui sotto il rapporto in versione integrale

 

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