Top 500 di Udine, la provincia è il cuore manifatturiero del Friuli Venezia Giulia: i talenti al centro dello sviluppo futuro delle imprese

Il talento, le persone, la capacità di attrarle e di tenerle. Questo il perno dello sviluppo delle imprese e la parola chiave dell’appuntamento di Top 500 di Udine, in diretta streaming dallo Stabilimento Moroso a Tavagnacco

UDINE. Il talento, le persone, la capacità di attrarle e di tenerle. Questo il perno dello sviluppo delle imprese e la parola chiave dell’appuntamento di Top 500 Udine, in diretta streaming dallo Stabilimento Moroso a Tavagnacco. Ad introdurre la diretta Paolo Possamai, Direttore Nordest Economia, hub Gedi per i quotidiani di Veneto e Friuli Venezia Giulia. Con lui sul palco Omar Monestier, Direttore Il Piccolo e Messaggero Veneto e Maria Cristina Landro, Partner Pwc Italia.

Udine è la prima provincia manifatturiera del Friuli Venezia Giulia. Maria Cristina Landro parlando dei bilanci del 2020 spiega che da quei dati emerge il quadro di come le imprese si sono comportate durante l’epoca pandemica, con un focus sulla necessità crescente di nuove competenze per aziende che si stanno sempre più digitalizzando, il mondo del lavoro cambia la competitività dei talenti è in trasformazione.

Le Top 500 del Fvg cuba un totale di oltre 38 miliardi di ricavi, nonostante il calo della marginalità l’87 per cento risulta in utile e il 78 per cento hanno reinvestito gli utili. Aumenta il patrimonio netto ma aumenta anche l’indebitamento con una Pfn salita del 30,8 per cento. Tuttavia, le aziende del Fvg sarebbero in grado di ripagare la propria esposizione in due anni. Ha spiegato Manuel Forte, Senior Manager PwC Italia. Una ventata di ottimismo che tuttavia non investe tutti allo stesso modo. “La marea che si sta alzando -dice Gianluca Toschi di Fondazione Nordest – ma non alzerà tutte le aziende allo stesso modo dipenderà dalle competenze, dagli investimenti in digitalizzazione”. A livello globale, aggiunge Forte, i top manager affermano di essere fiduciosi sul futuro, con ricavi visti in crescita anche se a fronte di una riduzione della marginalità. Nelle agende degli imprenditori, inoltre, sono diventate sempre più importanti non solo tematiche finanziarie, ma sempre è attento alle tematiche di sostenibilità con un focus sulle risorse umane, risposta che hanno dato il 55 per cento degli intervistati.

Il tema al centro della Top 500 di Udine, dicevamo, sono le persone e questo è stato il tema affrontato dai protagonisti dell’impresa. Patrizia Moroso, Art Director Moroso SpA spiega: “Normalmente le persone che vengono da noi escono una volta raggiunta l’età della pensione nonostante entrino giovani. Come tradizione di famiglia c’è sempre stato un rapporto di crescita condivisa, le competenze che noi chiediamo solo molto specifiche, il mestiere del tappezziere si è evoluto negli ultimi anni, anche dal punto di estetico ampliando le nostre collaborazioni con designer e architetti. E questo ha permesso di attrarre talenti”.

Il prodotto Moroso rientra nelle stesse dinamiche della moda, spiega ancora, “Il nostro plusvalore è il lato immateriale”. Antonio Musacchio, Amministratore Delegato Gruppo Servizi Associati, aggiunge: “Il nostro settore principale è quella della sicurezza alle imprese, in particolare la sicurezza antincendio, Seguiamo per esempio il traforo del Monte Bianco, “nel reperimento del management dell’azienda non rilevo grandi difficoltà in termini di fidelizzazione il problema per noi che siamo una azienda in forte crescita è trovare professionalità adeguate”. Nell’azienda è entrato recentemente il fondo Eurizon, nonostante questo importante investitore finanziaria spiega Musacchio “Il nostro radicamento territoriale non è in discussione”.

Il settore dell’arredo dice ancora Moroso sta assistendo ad una fase di aggregazione con la formazione di gruppi più grandi “Ci siamo dati la possibilità di crescere all’interno trovando un network di aziende affini, una rete fatti di aziende affini e complementari che operano nella stessa fascia”. Il 2021 aggiunge Musacchio “Puntiamo ad andare oltre i 200 milioni nei prossimi anni, puntiamo inoltre all’evoluzione tecnologica dei servizi che noi proponiamo. Guardiamo anche ai mercati internazionali con uno sguardo a Serbia, Spagna e Francia”.

Dino Orioli, Presidente Pratic F.lli Orioli SpA racconta come la sua azienda ha vissuto l’epoca pandemica: “nel post Covid siamo cresciuti molto, l’estero è per noi ancora una prateria di crescita, nonostante la competitività dei paesi nordici”. Luigino Pozzo, Presidente PMP Group, pone l’accento sulla forte crescita della necessità di risorse umane: “Siamo nati come produttori di trasmissioni meccaniche e oggi siamo leader con una quota del 65 per cento, grazie all’internazionalizzazione ci siamo evoluti. Abbiamo 1100 dipendenti nel mondo, abbiamo assunto a Coseano 120 dipendenti, ne assumeremo altri 100, vogliamo arrivare a 700 dipendenti dai 400 di oggi. Non credo che sarà agevole trovare queste risorse, le aziende devono diventare 4.0 e dobbiamo trovare dipendenti 4.0. La nostra area del Friuli ci dà la possibilità di trovare persone ma è chiaro che dobbiamo qualificarle. Quando i dipendenti arrivano in azienda abbiamo un percorso di formazione”. Il tema dell’attrattività del territorio è stato affrontato anche da Orioli, “Nell’arco degli ultimi tre anni abbiamo assunto 120 persone, anche noi abbiamo al nostro interno un percorso di formazione perché ci sono competenze che non è semplice trovare sul mercato”.

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