Tecnici del futuro iper connessi. È la rivoluzione promessa da OverIT
L’azienda di Fiume Veneto è leader a Nordest nel settore del Field Service Management. Il ceo Bergamo: «Punto ad attirare in Italia migliaia di giovani talenti da tutto il mondo»

Ai vertici di OverIT è approdato a settembre 2021, con le idee chiare: trasformare una piccola società – 51 milioni di dollari di fatturato e 580 persone al lavoro su due sedi (Fiume Veneto e Udine) – in un attore globale.
«Quest’impresa ha le carte in regola per diventare una delle aziende IT del mondo, con migliaia di dipendenti». E se a dirlo è uno come Paolo Bergamo, arrivato alla guida di OverIT da vicepresidente di un colosso come Salesforce (società di cloud computing che fattura 17,1 miliardi di dollari e occupa oltre 50 mila persone), c’è da credergli.
L’ambizione del manager, origini rodigine e una collaborazione (tra le tante) con Steve Jobs, è quella di attirare in Italia giovani talenti da tutto il mondo, invertendo la rotta dei cervelli in fuga. Una missione a portata di mano secondo Bergamo: «Ci sono fior fiore di professionisti, per esempio americani e indiani, che verrebbero di corsa a lavorare un periodo in Italia». Il tempo utile a far crescere in loco un esercito di professionisti e far compiere così uno scatto al business della società friulana che si occupa di Field service management, vale a dire di gestione dell’assistenza sul campo. Detto banalmente: dei processi di installazione, manutenzione e riparazione di strutture complesse, e servizio alla clientela.
Un business che dalla rivoluzione digitale trarrà un’accelerazione fortissima, che consentirà alle imprese di gestire con maggiore tempestività e adeguatezza gli interventi e il personale, fino alla totale remotizzazione delle operazioni o all’uso di device indossabili.
«Pensiamo a come operano in mobilità i tecnici che li utilizzano - spiega Bergamo -: saranno in grado di operare a mani libere, di salvaguardare la propria salute, di utilizzare la voce per compiere le attività, richiedere informazioni utili e accedere alla knowledge base aziendale. Potranno collaborare da remoto e condividere il proprio punto di vista – in tempo reale – con tecnici più esperti dislocati in qualsiasi nazione e sfruttare tecnologie innovative, quali la realtà aumentata, il machine learning sui dati, la sensoristica e servirsi di sistemi di IoT e di diagnostica, fino alla robotica più avanzata».
Il futuro di OverIT e del Field service management sarà dunque iperconnesso. Reso possibile da due asset: la “Next Generation FSM Platform”, «una piattaforma fortemente integrabile – spiega Bergamo – che si posiziona in totale armonia, all’interno della mappa applicativa dei clienti, come il CRM, l’ERP, l’Asset Management, il GIS e l’IoT», e le persone, «il nostro più importante differenziatore». «Abbiamo i migliori talenti sul mercato – continua il Ceo –. La nostra community dispone di una forte conoscenza delle principali industrie in cui operiamo (quali le Utility, le Telco, i trasporti) e di una profonda competenza tecnologica». Ed è destinata come detto a crescere ancora.
Dal suo arrivo in Friuli, Bergamo ha lavorato alla definizione del piano industriale della società, che si prepara a condividere con i soci – i fondi Bain Capital e Neuberger Berman – dopo aver guadagnato “l’indipendenza” dal gruppo Engineering (lo spinoff si è completato lo scorso mese di dicembre). Obiettivo dei fondi è quello di accelerare il processo di internazionalizzazione di OverIT e di realizzare il software leader a livello globale nel Field Service Management. Un obiettivo che ben si accompagna alla congiuntura, ideale – sempre secondo Bergamo – perché in Italia (e non solo) le aziende con grande potenziale ma prive dei contenuti digitali necessari per essere competitive sono tantissime. E non solo in Italia. —
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