Sti Corporate investe e punta su nuovi mercati insieme a Friulia

La holding di San Daniele mira al raddoppio del fatturato entro il 2025. Nel piano industriale prevista l’assunzione di 200 persone, di cui 110 in Italia

Riccardo De Toma

Non chiamatela multinazionale, anche se controlla sette società all’estero, tra Slovenia, Russia, Messico, Argentina, Paraguay e Stati Uniti. Che presto diventeranno otto, con l’imminente sbarco in Arabia Saudita, parte di un piano di crescita che prevede 2,75 milioni di investimenti e 200 assunzioni di qui al 2025.

Il gruppo Sti Engineering, che fa capo alla neonata capogruppo Sti Corporate Spa, si considera un’azienda fortemente radicata nel territorio e con un’anima orgogliosamente friulana. «La prima sede è stata una stalla da poco dismessa», racconta il fondatore e presidente Stefano Massarino. Nata nel 1990 per offrire servizi di progettazione e consulenza ingegneristica nel settore delle costruzioni civili e industriali, ha allargato il suo raggio d’azione anche al navale e in seguito a una recente riorganizzazione societaria, culminata con la costituzione della capogruppo, ha conferito in Sti Corporate tutte le nove società operative che si occupano di engineering & consulting, dando vita inoltre a una nuova start up innovativa, Sti Digital, per lo sviluppo del business legato alla transizione digitale, destinato ad avere un peso crescente nei fatturati del gruppo di qui al 2030.

A supportare queste strategie di crescita, che puntano a un obiettivo di fatturato di 30 milioni nel 2025 e addirittura di 80 nel 2030, anche l’ingresso di Friulia, con un intervento di 1,5 milioni di euro, presentato ieri nella sede direzionale di Udine, al Terminal Nord, dallo stesso Massarino, affiancato dalla vicepresidente Flavia Ganis, dalla presidente della finanziaria Federica Seganti e dall’assessore regionale alle Attività produttive Sergio Emidio Bini. Friuli, come hanno spiegato Massarino e Seganti, è intervenuta con un aumento di capitale di 500 mila euro, acquisendo il 30% della partecipazione nella capogruppo, più un finanziamento di 1 milione. Un intervento in linea con la nuova mission della finanziaria, indirizzata a concentrare gli interventi nel supporto alle Pmi e ai piani di investimento con una forte vocazione all’innovazione. «Siamo in un periodo di transizione – ha dichiarato Seganti – che offre grandi opportunità nel settore infrastrutturale, anche grazie ai progetti legati al Pnrr. È dunque fondamentale che le imprese che operano in questo comparto possano contare su solide basi per continuare ad investire anche in futuro. Con questa operazione – ha aggiunto – intendiamo valorizzare la competenza e il know-how di Sti Corporate per aiutarla a conquistare nuove fette di mercato».

Il piano industriale illustrato da Massarino e Ganis prevede sia un’espansione dei mercati, puntando in particolare su sud Italia (presto l’apertura di un ufficio in Sicilia), Nord Europa, Balcani, America Latina, Medio Oriente, sia l’avvio di nuovi servizi nel settore dell’idrogeno. Su questo versante sono previsti investimenti di 1,25 milioni di qui al 2025, mentre 1,5 milioni saranno impiegati per supportare il programma di evoluzione digitale del modello di business, tramite un piano di investimenti mirati alla definizione di soluzioni innovative per la gestione degli asset. Duecento, come detto, le assunzioni previste nei prossimi tre anni, per arrivare ad un organico complessivo di 550 unità, di cui 300 in Italia. È grazie a questo sforzo, e ad una forte vocazione all’innovazione e alla sostenibilità, che il gruppo, già cresciuto del 57% tra il 2020 e il 2022 nonostante il susseguirsi di due emergenze globali come la pandemia e la guerra russo-ucraina, punta a raddoppiare il suo volume d’affari nel triennio 2023-2025.

Riproduzione riservata © il Nord Est