Sit Group, le strategie su idrogeno, gas e acqua guidate dai megatrend

Il presidente de’ Stefani e il modello di crescita dell’impresa padovana. Fatturato 2021 a 380 milioni (+18,6%), Ebitda a 51,2 milioni (+17,4%).

Riccardo Sandre

PADOVA. La padovana Sit chiude il suo 2021 con un fatturato in crescita del 18,6% e raggiunge per la prima volta quota 380,5 milioni di euro. Un percorso di successo per un’azienda che ha visto una svolta strategica, non solo finanziaria, ma anche organizzativa e tecnologica, con la quotazione del 2017, quando Sit, da storica società familiare padovana, si trasforma in impresa industriale con una sponda nel mondo finanziario.

Una svolta organizzativa in grado di attrarre management di qualità ma anche una sfida che ha permesso al suo presidente e Ad, Federico de’ Stefani, rappresentante della famiglia che Sit “La Precisa” l’aveva fondata oltre 70 anni fa, di imprimere una profonda accelerazione innovativa all’azienda.

«È sempre stato chiaro che la quotazione per Sit sarebbe stato un punto di inizio» ha ricordato de’ Stefani. «Un sistema per liberare le risorse necessarie ad innescare processi di crescita sia per linee interne che per acquisizioni, attirando nuove risorse di grande qualità manageriale e accelerando nel contempo quel percorso necessario di innovazione di processo e di prodotto che è stata fin dal principio anche organizzativa».

In Sit il marketing strategico, la direzione della ricerca e sviluppo e delle acquisizioni sono parte di un unico processo decisionale che risponde direttamente all’amministratore delegato e traccia il futuro di medio termine dell'azienda.

Le tre divisioni lavorano in sinergia individuando orizzonti di sviluppo del mercato e ragionando su quali siano le opzioni migliori per permettere a Sit di cogliere le opportunità che di volta in volta si aprono ai quattro angoli del mondo.

«Il caso dell’impegno della divisione Smart Metering nel settore dell’acqua è stato emblematico» spiega il presidente e Ad di Sit. «Il marketing strategico aveva individuato nella misurazione dell’acqua un mega-trend globale, l’R&D e le acquisizioni hanno ragionato insieme se fosse più opportuno sviluppare prodotti e competenze internamente o fosse invece meglio procedere all’acquisizione di un’azienda in grado di essere un trampolino di lancio per Sit nel settore. E così si è scelto, nell’autunno del 2020, di acquisire la portoghese Janz. Altrettanto è stato fatto con il settore dell’idrogeno: il marketing ha individuato l’opportunità e R&D ha sviluppato, in questo caso internamente, le competenze e i prodotti che ora ci rendono una delle più avanzate realtà al mondo in quest'ambito tecnologico».

E mentre l’azienda incassa per il 2021 un Ebitda pari a 51,2 milioni di euro (in crescita del 17,4% sul 2020) e annuncia un dividendo da 0,30 euro per azione, le due divisioni di Sit, la Heating che produce componenti per i bruciatori delle caldaie registra e la Metering che fa strumenti di misura, macinano risultati importanti di crescita.

«Il 2022 ha troppi elementi di incertezza per potere azzardare delle previsioni sull'intero anno – conclude de’ Stefani –: procederemo come di consueto con una strategia integrata che alla lettura dei grandi trend di mercato associ una costante evoluzione organizzativa, tecnologica e geografica». 

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