Bat continua a investire: «A settembre si amplierà la produzione a Trieste»
In arrivo un’altra categoria di prodotti «strategici» per il gruppo, che affiancherà il modern oral. Nel 2024 l’Innovation Hub ha generato un valore aggiunto sul territorio pari a 17,8 milioni di euro

Investimenti raddoppiati a 168 milioni e in procinto di aumentare ancora, per permettere di allargare la produzione già dal mese di settembre. A due anni dall’insediamento nell’area dell’Interporto, continuano i piani di crescita di Bat Trieste.
A partire dal prossimo autunno, lo stabilimento di San Dorligo della Valle affiancherà alle quattro linee produttive oggi dedicate ai prodotti a consumo orale a base di nicotina (i cosiddetti modern oral commercializzati con il marchio Velo) anche un’ulteriore produzione che verrà svelata a settembre e che riguarderà una nuova categoria di prodotti «strategici per l’Italia e per il gruppo».
Ad annunciarlo è stato ieri il presidente e ad di Bat Italia, Fabio De Petris, anticipando l’arrivo di nuovi investimenti per «un'ulteriore scommessa che il gruppo sta facendo sull'Italia e sul territorio. Ci sarà un'ulteriore espansione del Better Tomorrow Innovation Hub, che in questo momento è focalizzato sul modern oral. L'obiettivo per settembre – ha preannunciato – è allargare la produzione con un'ulteriore categoria di prodotti molto importante e molto strategica per l'Italia e per il gruppo». L’annuncio è arrivato in occasione della presentazione del secondo rapporto, commissionato dall’azienda al Mib Trieste, sull’impatto economico diretto prodotto sul territorio dall’Innovation Hub.
Lo studio, condotto da Michele Bertoni e Alberto Dreassi, ha calcolato effetti positivi per 17,8 milioni di euro, in crescita del 16% rispetto al 2023. L’analisi ha preso in esame il valore aggiunto distribuito tra il personale, l’azienda stessa (sotto forma di ammortamenti e cespiti), i creditori e la pubblica amministrazione. «L’impatto viene valutato su diversi livelli: reti di fornitura, personale, investimenti nell'infrastruttura e gettito fiscale», ha spiegato Andrea Tracogna, Dean di Mib Trieste. «Vediamo un trend di crescita molto sostenuto, che rispecchia i risultati che la multinazionale si era data nel passato, ma anche un incremento dell’impatto sul nostro territorio e sulla società locale». Dei 17,8 milioni generati, 12 milioni sono destinati al personale. L’87% del valore aggiunto ricade sul territorio di Trieste e il 3% sul resto del Friuli Venezia Giulia. Nel 2024 Bat Trieste ha operato con 340 diversi fornitori - in gran parte locali - per un totale di 96 milioni di euro di acquisti, a cui vanno aggiunti i 5 milioni generati da Bat Italia che tra i suoi 12 mila fornitori ne conta 154 in Friuli Venezia Giulia.
«Siamo arrivati qua nel 2022 con l'obiettivo di aprire uno stabilimento, lavorare ed essere presenti in città e in regione. I numeri del Mib lo stanno confermando», ha detto il presidente di Bat Trieste, Andrea Di Paolo. Convinto che ciò che «ha permesso di fare di Trieste un hub di produzione innovativo sono le persone. Abbiamo raddoppiato i numeri rispetto al 2023: solo due giorni fa sono entrate altre 25 persone, quindi siamo oltre le 300. Abbiamo un'età media di 33 anni, 33 nazionalità che lavorano in Innovation Hub e una media del 47% di donne in posizioni manageriali». Nel corso del 2024 gli investimenti di Bat Trieste sono raddoppiati, passando dagli 84 milioni del 2023 a 168 milioni di euro. Anche il valore della produzione è cresciuto: dai 23 milioni di euro registrati nell’esercizio 2023, ai 30 milioni del 2024 (+30,43%). Positivo l’utile, che nel 2024 si è attestato a 1,6 milioni di euro contro i 3,4 milioni del 2023, completamente reinvestito nell’azienda sotto forma di autofinanziamento.
Insieme al Giappone, l’Italia si conferma uno dei Paesi strategici per il gruppo. «C’è un contesto estremamente favorevole che permette di condurre un processo di trasformazione in maniera più accelerata», ha spiegato De Petris. L’investimento iniziale su Trieste prevedeva 500 milioni in cinque anni. «Siamo perfettamente in linea con questi obiettivi», ha assicurato. «Trieste rappresenta un’eccellenza: a livello di efficienza delle linee produttive siamo a i primi posti a livello mondiale».
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