Sidi, crescono i comparti moto e bici. Italmobiliare spinge su It e logistica
L’azienda di Maser, fondata nel 1960, ha chiuso il primo semestre 2024 a 14 milioni di euro. L’Ad Davide Rossetti: «Puntiamo a crescere ancora di più nel mercato internazionale»

Sidi sta proseguendo su tre pilastri: innovazione, digitalizzazione, sostenibilità. La combinazione tra brand, nuovi prodotti, un’attenta produzione e nuova distribuzione fa intravvedere un futuro più che roseo nel 2025». All’indomani dell’acquisto di Sidi da parte della Holding Italmobiliare della famiglia Pesenti, alla guida è stato chiamato il manager veneziano Davide Rossetti.
Fondata nel 1960 a Maser da Dino Signori, Sidi si è affermata tra i leader di settore delle calzature sportive, coniugando tradizione e innovazione, performance e design. È specializzata nella produzione e vendita di calzature per ciclismo e motociclismo. I suoi prodotti sono utilizzati dai più importanti atleti professionisti, da Francesco Moser a Giacomo Agostini, e dagli appassionati in tutto il mondo.
«Abbiamo visto grandi potenzialità di sviluppo nell’azienda, in una fase di passaggio tra azienda di family business ad una struttura manageriale» spiega l’amministratore delegato, arrivato il 25 ottobre 2022, con un nuovo team di manager «siamo intervenuti sulla struttura aziendale, It, logistica, processi interni, politiche sulle risorse umane, sicurezza sul lavoro, politiche Esg, con ripercussioni molti ampi sull’azienda. Su questo c’è un forte imprinting da parte di Italmobiliare».
Rossetti ha maturato oltre 25 anni di esperienza nel mondo degli sporting goods in Italia e all’estero, tra cui Safilo (sport division), 55DSL by Diesel, Cisalfa Sport, Alpinestars e da ultima Northwave. La società nel primo semestre 2024 registrato ricavi pari a 14 milioni di euro, in aumento del 9,2% rispetto all’esercizio precedente: in particolare, lato prodotti sono cresciuti sia il comparto moto (+9,5%) sia il comparto bici (+9,1%).
Si prospetta dunque un 2024 molto positivo. «Siamo intervenuti anche su prodotto, marketing e commerciale» aggiunte Rossetti «l’azienda ha una forte storia di innovazione e contiamo di proseguire su questo filone. Puntiamo a sviluppare le potenzialità di crescita del marchio a livello internazionale».
L’ufficio di progettazione, ricerca e sviluppo con tecnologia 3D e intelligenza artificiale è composto di 10 persone, impegnate tra il settore bici e moto. Per far uscire una nuova calzatura sul mercato servono oltre 12 mesi di lavori e test con atleti professionisti.
È stato inoltre rinnovato il network distributivo, con focus sul Nord America ed Europa, i principali mercati e il lavoro fatto fino ad oggi si comincia a vedere, con l’aumento delle vendite. E un progetto futuro: la distribuzione diretta nel mercato europeo.
L’azienda trevigiana ha rivoluzionato il mondo della calzatura sportiva, introducendo tecnologie uniche come la tacchetta semi-regolabile, la chiusura a rotore, le suole in carbonio, i sistemi anti-iper-estensione, SRS e molte altre.
Sidi ha imposto nuovi standard, realizzando modelli di culto come le Shot 2 per ciclismo e gli stivali Crossfire per il motociclismo. Molti nomi noti delle due ruote hanno utilizzato o utilizzano le calzature e stivali made in Maser, tra cui Joel Robert, Harry e Stefan Everts, Alberto Contador, Chris Froome, Fabian Cancellara, Nino Schurter, Tony Cairoli, Billy Bolt, Egan Bernal, Richard Carapaz, Kiara Fontanesi, Álvaro Bautista, Colin Edwards, Gregg Black, Chris Vermeulen.
Presente in 70 mercati, attualmente impiega 268 dipendenti tra Italia e Romania ed ha all’attivo collaborazioni con varie Università. In particolare con quella di Trento per lo studio di materiali e con quella di Udine sul tema del planning.
Sidi è anche diventata una “content factory”, con la creazione di contenuti, gestiti tutte internamente. Nella sede di Maser si stanno completando i lavori di ammodernamento e sviluppo della parte logistica. Si sta lavorando anche nella creazione di un archivio fotografico e video, con i prodotti dalla fondazione ai giorni nostri. Un giovane archivista si sta occupando di repertare il tutto, destinato ad un museo online e fisico, in vista delle Olimpiadi invernali del 2026.
Riproduzione riservata © il Nord Est