Scontro legale Confindustria-Federlegno, il tribunale ratifica la decisione dei probiviri: Feltrin decaduto

Si sposta nelle aule dei tribunali la battaglia tra FederlegnoArredo e Confindustria, iniziata oltre un anno fa con le decisioni assunte da Federlegno in merito a due presidenti di sezione indicati nel Cda di Conlegno.
E il primo pronunciamento del tribunale di Roma su un ricorso cautelare depositato da Federlegno, vede la federazione soccombere.
E non solo: nel dispositivo i magistrati contestano al presidente Claudio Feltrin il difetto di legittimazione ad agire quale rappresentante di FederlegnoArredo, perché decaduto.
Ad adire le vie legali con un ricorso cautelare, a cui farà seguito il giudizio di merito, era stata Federlegno il 6 luglio scorso, con il presidente Claudio Feltrin, contestando la decisione di Confindustria del febbraio ’23 con cui aveva dichiarato «decaduto» Feltrin, che di Federlegno era presidente, da componente del Consiglio generale della confederazione.
Ne è seguito che a tutte le riunioni successive del Consiglio generale, Federlegno non è stata presente, da qui il rilievo sull’efficacia delle deliberazioni assunte.
Si è costituita in giudizio Confindustria che ha chiesto il rigetto di tutte le istanze presentate da Federlegno richiamando il fatto che, il 15 febbraio scorso, i probiviri di Viale dell’Astronomia avevano dichiarato decaduto il presidente di Federlegno Feltrin in relazione alla vicenda dei due presidenti di Assolegno e Assoimballaggi.
A quel pronunciamento Federlegno aveva presentato ricorso ad un Collegio speciale dei probiviri del riesame di Confindustria - che non risulterebbe - e «alla mancanza del bonifico sul conto corrente dedicato ai progetti speciali», per cui quel provvedimento è diventato definitivo.
Così come definitivo, secondo la ricostruzione di Confindustria, è il provvedimento di decadenza di Feltrin da presidente (datato 30 marzo), perché non è mai stato impugnato.
Sulla base di questi presupposti, il ricorso al tribunale difetta, dunque, di legittimazione, non avendo Claudio Feltrin impugnato la deliberazione del Collegio speciale dei probiviri nazionali.
Nei fatti non viene nemmeno presa in considerazione l’assemblea di Federlegno del febbraio scorso con cui Feltrin è stato rieletto alla guida della federazione fino al 2026. Perché - si legge nella sentenza - «con la delibera del 30 marzo (di decadenza di Feltrin, ndr), successiva alla delibera assembleare di Federlegno del 3 marzo con la quale è stata disposta la proroga sino al 2026 dell’incarico di Claudio Feltrin quale presidente di FederlegnoArredo, il Collegio dei probiviri confederali provvedeva a dichiarare cessato, con effetto immediato, il mandato di Feltrin», chiedendo alla federazione di nominare un nuovo rappresentante in seno al Consiglio generale di Confindustria.
Fin qui la sintesi della sentenza del tribunale di Roma sul ricorso cautelare, a cui farà seguito anche un giudizio di merito.
Magari spostando l’attenzione su aspetti diversi, ad esempio Confindustria ha titolo per dichiarare decaduto il presidente di una federazione socia? I probiviri confindustriali hanno titolo per entrare nel merito di vicende interne a Federlegno? Quesiti che, al momento, restano senza risposta.
Il fronte Federlegno pare essere ancora molto compatto nella difesa del presidente, scelto e riconfermato, Claudio Feltrin. Mentre l’operato dei probiviri confindustriali non pare essersi arrestato.
Dopo aver preso le difese di Angelo Marchetti (Assolegno) e Ezio Daniele (Assoimballaggi), pare siano di nuovo scesi in campo sul presidente di AssoAllestimenti.
Oggetto del contendere le posizioni assunte su un sistema di regole - su cui punta ad intervenire il disegno di legge Asset - di fatto rendendo legittimo ciò che invece è un meccanismo contrario alla concorrenza.
Il riferimento va alle operazioni concretizzatesi nel passato grazie alle quali società - spesso pubbliche - che gestiscono spazi fieristici hanno acquisito società di servizi che operano all’interno delle fiere, anche negli allestimenti, creando in questo modo una situazione di distorsione della concorrenza. Meccanismo contestato da Federlegno, che vi si oppone.—
elena del giudice
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