Family office e club deal, così gli imprenditori sviluppano il business
Al Cuoa di Altavilla Vicentina la presentazione di uno studio Bdo. Le famiglie industriali di fronte a una fase segnata dall’incertezza

Oltre l'80 % degli imprenditori del Nord Est sta valutando cambiamenti di strategia per affrontare l’incertezza delle tensioni internazionali. È quanto emerge dall’indagine sui Family Business delle aziende del Nord Est condotta da Bdo, tra le principali organizzazioni internazionali di servizi professionali alle imprese.
Lo studio, su un campione di imprese con fatturato dai 50 milioni ai 2 miliardi, sarà presentato oggi alle 17 durante l’evento organizzato da Bdo e Cuoa Business School ad Altavilla Vicentina. Titolo: “Navigare l’incertezza”, in tempi complessi in cui spiccano, tra le sfide ritenute più urgenti, quelle dell’efficientamento energetico e dell’innovazione tecnologica. Il trend M&A conferma la vivacità del mercato nel Nord Est con 43 transazioni effettuate nel primo trimestre 2025, pari al 17,3% del totale dei deal italiani. Lo scorso anno le operazioni M&A a Nord Est sono state 159, per un valore aggregato di oltre 5 miliardi. Il Veneto risulta la regione più attiva, con una quota pari al 74,2% del totale del Nord Est, seguita da Friuli Venezia Giulia con il 17,6% e Trentino Alto Adige con l’8,2%.
L’indagine di Bdo ha inoltre permesso di individuare tra i driver dell’attività di M&A il ruolo dei Family Office. «Lo studio fa emergere chiaramente l’esigenza sempre più diffusa di una gestione professionale del patrimonio familiare», osserva Nicola Anzivino, partner Advisory Services di Bdo. «Abbiamo notato, negli ultimi due anni, un incremento rilevante nell’asset allocation della componente obbligazionaria fixed income, mentre il sentiment nei prossimi 12 mesi vede una propensione a far crescere la quota di investimenti nel settore azionario e di quelli diretti in società e club deals», continua Anzivino.
«Il family office e il club deal sono due strumenti che le famiglie imprenditoriali possono valutare per accedere alle diverse forme di investimento in maniera strutturata», spiega il professor Paolo Gubitta, direttore scientifico Centro di competenza Imprenditorialità Cuoa. «Il particolare il club deal è una forma collegiale con cui un determinato numero di famiglie, anziché investire autonomamente, destinano una quota di capitale per partecipare ad iniziative che si rivelano un utile strumento di apprendimento, anche per chi è alla prima esperienza, per capire come funziona il mondo degli investimenti, confrontandosi con chi ha già dimestichezza. Inoltre, il club deal riduce la soglia di ricchezza necessaria per accedere alle operazioni». Gubitta definisce invece il family office «un ufficio con un gestore con competenze di investimento, che permette alle famiglie di esplorare opportunità di impiego per consolidare il proprio business o individuarne di nuovi».
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