Scarpa avvia il piano di recupero del materiale da scarpe usate
L'obiettivo dell’azienda trevigiana è raccogliere 15mila paia di calzature tra Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige. Entreranno in un sistema di riciclo virtuoso per la realizzazione di paia per la cui fabbricazione il materiale di riciclo sarà compreso tra il 50 e il 70%

Nei prossimi giorni, circa 50 punti vendita della rete distributiva di Scarpa, azienda calzaturiera con sede ad Asolo, diventeranno punti di raccolta di scarpe usate del modello Mojito. L'obiettivo della campagna è raccogliere, entro la fine dell'anno, 15mila paia di calzature tra Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige, che entreranno in un sistema di riciclo virtuoso e porteranno alla realizzazione di altrettante paia per la cui fabbricazione il materiale di riciclo sarà compreso tra il 50 e il 70%.
L'iniziativa di «Re-shop» prevede entro il 2026 la produzione e messa in commercio di un nuovo modello a marchio Scarpa, realizzato tramite una procedura che consente di ricavare materie prime seconde dalle calzature usate e da scarti di produzione e diminuire così lo smaltimento e l'uso di materie prime vergini. Grazie a tale processo si punta ad una riduzione, rispetto ai processi standard, del 52,4% di emissioni di gas serra, del 50% dell'impiego di sostanze chimiche, del 65% di consumo di acqua, del 54,5% di energia.
«La nostra idea» spiega il presidente di Scarpa, Sandro Parisotto «è di sviluppare un nuovo modello di business sostenibile, in cui le calzature a fine vita diventino la fonte da cui ricavare nuovi materiali da impiegare direttamente nella produzione di nuove scarpe, invece di essere utilizzate per realizzare prodotti di qualità inferiore o impiegate in settori diversi da quello di origine».
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