Saporeeto accelera con piatti pronti e pietanze vegane. «Il 2025 a 2 milioni»
La startup di Bovolone fa il 75% delle vendite in Germania e Repubblica Ceca. E ora punta a nuovi mercati

Più che raddoppiare il proprio fatturato entro il 2025 per raggiungere i 5 milioni di euro tra il 2026 e il 2027 è una prospettiva tipica delle migliori startup e la veronese Saporeeto punta anche a qualcosa di più. Attiva nel settore dei piatti pronti e porzionati destinati ai banchi refrigerati del libero servizio, della gastronomia take away e del surgelato, la società con sede a Bovolone, nel 2024, fatturava 850 mila euro, contava su un team di 15 persone e su di uno stabilimento produttivo in grado, a pieno regime, di produrre 250 mila piatti pronti al mese.
«Entro il 2025, se tutto va come deve andare, puntiamo a raggiungere i 2 milioni di euro di fatturato, producendo una media di 100 mila piatti al mese» spiega il general manager della startup Tommaso Pelladoni.
«Attualmente esportiamo circa il 75% del nostro fatturato tra Germania e Repubblica Ceca mentre qui in Italia lavoriamo principalmente per la Gdo del Triveneto sia con il marchio Saporeeto sia conto terzi come private label dei nostri clienti in un rapporto di valore di 3 a 7. Già dall’anno prossimo però puntiamo ad aprire nuovi mercati: in Europa guardiamo alla Francia, alla Spagna e alla Turchia, nel Sud Est asiatico puntiamo a Singapore e alla Malesia per offrire piatti della tradizione italiana (principalmente risotti, carbonara, cacio e pepe, lasagne e quant’altro) pronti per essere messi in microonde e mangiati in pochi minuti. Si tratta di un segmento di mercato che cresce molto velocemente. Noi possiamo contare su tecnologie avanzate e un brevetto proprietario in grado di garantire una texture eccellente alla nostra pasta come pure ai nostri risotti».
Fondata nel 2023 dall’incontro tra lo Chef Rudy Casalini, attuale responsabile dell’R&d di Saporeeto, e i soci dell’acceleratore vicentino d’impresa Axxelera Srl, la startup punta al breakeven nel 2027 per raddoppiare subito dopo, duplicando la propria linea produttiva attuale.
Un obiettivo da raggiungere anche grazie al settore del plant-based (di fatto i prodotti vegetariani e vegani). Proprio questi prodotti, frutto della collaborazione tra Saporeeto e Planted (società che produce carne vegetale) sono stati alla base della recente cena offerta agli investitori all’Hostaria Mindon di Cerea. Una cena interamente a base di selvaggina (vegana) realizzata dallo stesso chef Casalini che ha permesso agli imprenditori entrati nel progetto di gustare le referenze (pronte per uscire sul mercato) frutto della collaborazione tra Saporeeto e Planted. E il risultato, a quanto pare, è stato un successo tale da garantire alla startup una prospettiva di sviluppo tra le più appetitose del settore.
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