San Giacomo investe 3 milioni per impianti e nuovi macchinari

Lo storico mobilificio di Prata di Pordenone nel 2024 ha chiuso il bilancio con 88,5 milioni di ricavi (-3% rispetto al 2023), in linea con il trend del settore

Maura Delle Case
Uno degli arredi presentati al Salone del Mobile dal mobilificio San Giacomo
Uno degli arredi presentati al Salone del Mobile dal mobilificio San Giacomo

Secondo anno consecutivo di contrazione per i ricavi del Mobilificio San Giacomo di Prata di Pordenone, che nel settore della produzione di mobili si conferma tuttavia tra i player di riferimento in Friuli Venezia Giulia.

L’azienda ha chiuso i conti 2024 a 88,5 milioni di euro, con una contrazione del 3% rispetto al 2023.

Niente di anomalo rispetto al contesto nazionale che, stando ai dati di FederlegnoArredo, l’anno passato ha perso il 3,8% del fatturato, un trend negativo avviatosi già nel 2023 dopo la rilevante crescita registrata nel periodo post pandemia.

Il Mobilificio San Giacomo (versione estesa del brand Sangiacomo) non ha fatto eccezione, passando dai 98,6 milioni del 2022 ai 91,7 del 2023 e ancora agli 88,5 milioni dell’anno scorso: risultati, quelli della società pordenonese, che pagano sì la frenata dei consumi da parte delle famiglie dopo il rimbalzo post pandemico, ma anche il rallentamento causato, nell’arco dell’esercizio 2023, dagli effetti della straordinaria grandinata che a luglio di quell’anno aveva colpito lo stabilimento di Cecchini, perforandone il tetto, allagando le aree di segheria, sbordatura, verniciatura e montaggi, causando la perdita di una rilevante quantità di materiali, il danneggiamento di impianti e macchinari, nonché il fermo produttivo per tre settimane.

La contrazione dei ricavi, nel 2024, è dovuta principalmente al mercato interno (-3,5%), mentre ha tenuto, facendo anzi un passo avanti quello estero (+2,2%).

Il retail, core business dell’azienda, ha pagato una riduzione del 1,1%. Dimezzato il margine operativo lordo, che da 10,6 milioni è passato a 5,1, il risultato operativo è sceso da 8,6 a 2,9 milioni, il risultato netto da 6,4 a 2,5 milioni.

San Giacomo è uno dei brand storici del mobile pordenonese. L’azienda è stata costituita nel 1968 a Brugnera da Gabrielle Piovesana, che da amministratore unico oggi la guida insieme ai figli.

Il primo prodotto lanciato sul mercato era una doppia versione di un mobile per soggiorno-sala da pranzo, premiato da un successo di vendite tale da saturare in tre anni le capacità della struttura produttiva e rendere necessario il trasferimento, nel 1971, nell’attuale sede di Cecchini di Pasiano.

L’impresa attualmente occupa 337 dipendenti (erano 326 l’anno precedente), vanta un indotto considerevole, stimato in oltre 1.500 addetti indiretti, e una superficie totale dedicata alla produzione di 50.000 metri quadrati.

La sua produzione consta di molteplici programmi d’arredo, che coprono con idee e soluzioni di grande essenzialità e impatto la zona giorno e notte con una vastissima scelta di materiali, misure e complementi personalizzabili.

Tornando ai conti, nel 2024 la società ha realizzato investimenti per un totale di 3 milioni, la maggior parte dei quali in impianti e macchinari.

La situazione finanziaria si è ulteriormente rafforzata: la liquidità è cresciuta passando da 16,6 a 22,2 milioni.

Nei primi cinque mesi quest’anno, stando alla relazione allegata al bilancio 2024 dell’amministratore unico Gabrielle Piovesana, l’azienda ha registrato «un leggero calo dei ricavi di vendita», che conta però di recuperare entro il prossimo dicembre.

Il tutto in un contesto di perdurante «incertezza delle previsioni sull’andamento del mercato del mobile – scrive ancora l’imprenditore -, dato il permanere di un contesto geopolitico complesso e conflittuale». —

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