San Benedetto compra in Sardegna un nuovo stabilimento

Imbottigliamento di acqua minerale a Villasor in partnership con la Regione. L’Ad Enrico Zoppas: «Acquisizione che crea valore per la comunità locale»

Nicola Brillo

Il Gruppo San Benedetto sbarca in Sardegna e riattiva lo stabilimento di imbottigliamento delle fonti Sandalia e Giara di Villasor, in provincia di Cagliari.

La società veneziana ha ufficializzato ieri l’operazione che segna la rinascita di un importante presidio industriale rimasto inattivo per due anni. E punta a riportare sugli scaffali della Gdo le acque minerali cagliaritane entro sei mesi.

Grazie all’impegno congiunto con la Regione Sardegna, lo stabilimento cagliaritano (dotato di linee di imbottigliamento in Pet e in vetro) sarà oggetto di un piano di investimenti per la manutenzione, l’ammodernamento e la piena ripresa della produzione. Il progetto prevede il riassorbimento del personale precedentemente impiegato, l'incremento occupazionale legato al piano di sviluppo industriale e commerciale, che punta a estendere la distribuzione dei prodotti oltre i confini regionali.

«Questa operazione rappresenta un atto di fiducia nelle potenzialità del territorio sardo e nella qualità delle sue risorse naturali – spiega Enrico Zoppas, presidente e amministratore delegato di Acqua Minerale San Benedetto -. Il nostro obiettivo è dare nuova vita a queste due fonti preziose, creando valore per la comunità locale e per i consumatori che ogni giorno scelgono i nostri prodotti. L’acquisizione si inserisce nel nostro Progetto Network, fondata sull’integrazione tra innovazione, rispetto per il territorio e responsabilità sociale. Un modello che punta a essere vicini al consumatore non solo commercialmente, ma anche fisicamente, riducendo le distanze tra luogo di imbottigliamento e punto vendita».

Fondato nel 1956 a Scorzè, il Gruppo San Benedetto in pochi anni da piccolo produttore locale è diventato una realtà presente sull’intero territorio nazionale, con importanti interessi anche all’estero. Il gruppo, con un fatturato di 1,1 miliardi, conta otto stabilimenti in Italia, oltre Scorzè a Pocenia (Udine), Popoli Terme (Pescara), Donato (Biella), Nepi (Viterbo), Viggianello e Atella (Potenza), e ora Villasor (Cagliari), e quattro siti produttivi internazionali (due in Spagna, uno in Polonia e uno in Ungheria). È presente in oltre 100 Paesi nei cinque continenti ed è il primo player del beverage analcolico in Italia (quota a volume del 17,1%). «Questo risultato conferma l’efficacia del lavoro che la Regione sta portando avanti per attrarre investimenti industriali sostenibili e di qualità – ha commentano la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde -. Restituire vita a un impianto fermo da anni significa ridare fiducia, lavoro e prospettive».

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