Rinasce Ceramica Dolomite: firmata la cessione definitiva
Ideal Standard ha ceduto alla cordata di imprenditori la fabbrica trichianese. A luglio partirà un primo forno, entro la fine del 2022 al via anche gli altri due.

BORGO VALLEBELLUNA. Firmato il 30 maggio 2022, nella sede di Banca Finint a Conegliano, l’accordo definitivo per la cessione del sito trichianese da Ideal Standard alla alla società “Ceramica Dolomite Spa” partecipata dalla cordata di imprenditori composta da Enrico Marchi con Banca Finint, Leonardo Del Vecchio con la holding Delfin, Luigi Rossi Luciani con la holding Luigi Rossi Luciani Sapa e Bruno Zago con la società Za-Fin Srl.
Soddisfazione per questo ulteriore passaggio viene dal presidente veneto Luca Zaia e dall’assessore Elena Donazzan, dal ministro Federico D’Incà che si è speso molto per questo risultato.
Nella nuova società, che diventerà operativa da domani e che sposerà insieme due finalità quella sociale e quelal ambientale, verrà trasferito da Ideal Standard il ramo d’azienda che comprende lo stabilimento di Borgo Valbelluna - Trichiana, con annessi impianti, stampi, attrezzature e il brand “Ceramica Dolomite”.
Obiettivo del progetto intorno al quale Banca Finint ha riunito alcuni esponenti di altissimo standing dell’industria manifatturiera italiana è la reindustrializzazione del sito produttivo bellunese e il rilancio sul mercato dello storico marchio Ceramica Dolomite.
LA SOCIETÀ
La struttura societaria della nuova azienda vede la presenza di una holding di controllo, “C.D. Holding”, partecipata in modo paritetico dai quattro soci fondatori, che è socia di maggioranza al 53,33% della società operativa “Ceramica Dolomite Spa”.
È imminente la conferma che della compagine sociale di quest’ultima farà inoltre parte, per la restante quota di capitale, il partner istituzionale Invitalia che interverrà nell’operazione attraverso il Fondo di Salvaguardia dei livelli occupazionali art.43 DL 34/2020 operativo da marzo 2021.
INVESTIMENTI
L’investimento iniziale ammonta a 15 milioni di euro – di cui 8 milioni provenienti da fondi privati dei quattro soci e 7 milioni provenienti dal Fondo di Salvaguardia - senza ricorso a strumenti di debito.
I fondi stanziati consentiranno di dare avvio al progetto di rilancio del brand Ceramica Dolomite sul mercato e di sviluppare ulteriormente la nuova azienda che integrerà l’attività produttiva con le caratteristiche attività amministrative e commerciali.
Il progetto di reindustrializzazione del sito produttivo prevede inoltre la completa salvaguardia dei livelli occupazionali, nell’ottica della massima valorizzazione delle competenze e delle maestranze, centrale per il percorso di rilancio.
Come previsto dall’accordo tra le parti, a partire dal primo giugno tutti i 408 lavoratori attualmente impiegati nel sito trichianese saranno trasferiti alla nuova società. Contestualmente 80 di loro vicini alla pensione potranno beneficiare dello scivolo pensionistico tramite i contratti di espansione. Saranno attivati i contratto di solidarietà.
LA PRODUZIONE
Dal punto di vista operativo, la produzione sarà avviata con gradualità a partire da luglio: sarà riattivata inizialmente una sola linea produttiva, per raggiungere nei mesi successivi la piena operatività dello stabilimento con la messa in funzione anche delle altre due linee di produzione e il rientro della maggior parte degli addetti.
«Oggi è un giorno importante perché possiamo dare inizio al percorso di rilancio di Ceramica Dolomite», commenta Enrico Marchi, presidente di Banca Finint, promotore della cordata di imprenditori. «Sono felice di contribuire al rilancio di una realtà industriale specie nel Veneto che è stato tanto generoso con me», ha detto Leonardo Del Vecchio, a capo di Delfin.
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