Ricavi a 19 milioni per i vini di Jermann che punta su Ribolla ed export

La Ribolla gialla che nel 2022 ha battuto ogni primato interno per l’aumento dei consumi (più 12%), un vitigno autoctono che ha grandi potenzialità ancora non sfruttate sui mercati esteri

F.v.

Il marchio, molto noto, è sinonimo di grande qualità, anche per la particolare la “livrea” delle bottiglie.

Stiamo parlando della Jermann, in provincia di Gorizia, a poche centinaia di metri dal ristorante di Antonia Klugman “L’argine a Vencò”, in un’altra invidiabile location. Il settore vitivinicolo regionale gioca il suo ruolo sia sul mercato nazionale sia all’estero.

Basti pensare all’esplosione della Ribolla gialla che nel 2022 ha battuto ogni primato interno per l’aumento dei consumi (più 12%), un vitigno autoctono che ha grandi potenzialità ancora non sfruttate sui mercati esteri. Si tratta di una qualità di bianco nella quale eccellono le cantine Jermann, nome storico del comparto enologico giuliano, la cui partnership (cessione della maggioranza) con la Famiglia Antinori risale al marzo 2021.

Ecco qualche numero. Nello scorso anno il marchio Jermann ha realizzato un fatturato pari a euro 19 milioni corrispondenti 1,5 milioni di bottiglie prodotte e una percentuale di export del 40%. Rispetto ai dati del 2021 – dicono a Dolegna del Collio - la suddivisione tra Italia ed estero non è variata in maniera significativa ma «sicuramente nuovi accordi commerciali con altri Paesi, porteranno un aumento delle esportazioni».

Il 7 luglio 2007 è stata inaugurata la nuova cantina con sede a Ruttars. Oggi Jermann, si estende su 210 ettari di cui 180 ettari di vigneto. L’azienda dialoga con tutto il mondo, ma l’attenzione però è sempre puntata sulle cose concrete che fanno grande un vino di qualità, dicono in cantina: a conferma dell’ottimo andamento del settore vitivinicolo così come evidenziato dalle recenti indagini di mercato, anche la «nostra azienda – racconta Marco Rabino direttore di produzione della Cantina Jermann - ha chiuso il 2022 con un aumento a doppia cifra del fatturato».

Per quanto riguarda la Ribolla gialla, da un decennio risulta il vino per noi più richiesto sul mercato italiano mentre all’estero, in quanto vitigno autoctono, non è ancora adeguatamente riconosciuta: «Siamo quindi impegnati – sottolinea ancora Rabino – a promuovere la nostra Ribolla gialla “Vinnae” assieme al Capo Martino, cru ottenuto da un singolo vigneto della collina omonima con uve autoctone».F.V.

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