Imballaggi alimentari come gusci d’uovo. «Ovtene raddoppia la presenza in Europa»

La friulana Arcadia di Sedegliano pronta a diffondere una tecnologia sviluppata dai primi anni Duemila ispirandosi alle protezioni naturali

Maria Chiara Pellizzari

 

È dalla natura che spesso nascono le intuizioni più rivoluzionarie. Lo sanno bene in Arcadia, azienda friulana di Sedegliano che da oltre vent’anni sviluppa soluzioni innovative per il packaging alimentare. Il loro prodotto di punta si chiama Ovtene ed è un imballaggio unico al mondo, ispirato al guscio d’uovo: una barriera che protegge, lascia respirare e soprattutto prolunga la freschezza degli alimenti.

«Abbiamo iniziato a studiare questa tecnologia nei primi anni Duemila – racconta l’ad di Arcadia Alberto Tomasini – grazie a un percorso di ricerca avviato con l’Università di Udine. Durante le lezioni di Scienze e Tecnologie Alimentari si ragionava su quale fosse il miglior packaging naturale esistente, e da un brainstorming con gli studenti venne indicato il guscio d’uovo. È una protezione che resiste a un ambiente ricco di batteri, ma che consente all’interno all’uovo di mantenersi vivo, in equilibrio. Da quella intuizione è nato tutto».

L’idea era tanto semplice quanto ambiziosa: replicare in laboratorio le proprietà naturali del guscio, in particolare la traspirabilità e la capacità di mantenere un microclima interno. «Dopo anni di ricerca e di ingegnerizzazione, lavorando con alcune delle principali Università europee, la formula è stata perfezionata: un materiale composto da minerali inerti rinnovabili (polvere di marmo), totalmente riciclabile e capace di ridurre del 60% l’uso di plastica».

Il mercato ha risposto. Fondata nel 1999 dai fratelli Alberto e Massimo Tomasini, con poche centinaia di milioni di lire, Arcadia è oggi una realtà da circa 5 milioni di euro di fatturato, con una ventina di dipendenti e una presenza consolidata in oltre 18 Paesi del mondo, dagli Stati Uniti alla Nuova Zelanda, fino al Perù. «Dopo la fase di assestamento seguita al Covid – spiega l’amministratore delegato – siamo pronti per una nuova crescita. Oggi l’Italia rappresenta il 70% del nostro mercato e con Ovtene realizziamo il 60% del fatturato, ma l’obiettivo è raddoppiare la presenza in Europa, in particolare in Francia e Spagna».

La forza dell’azienda sta anche nella versatilità del prodotto, protetto da brevetto, utilizzato dai banchi delle gastronomie e macellerie, ma anche dal banco freschi e freschissimi dei supermercati, caseifici e aziende produttrici. «La forza di Ovtene è la capacità dell’involucro di rallentare l’ossidazione, mantenere il giusto livello di umidità e conservare gli alimenti molto più a lungo rispetto ai materiali tradizionali favorendo la sua naturale evoluzione. Non blocchiamo soltanto l’ambiente esterno, ma creiamo un equilibrio interno che consente al prodotto di respirare senza alterarsi».

Un esempio? «Formaggi come il Parmigiano Reggiano, confezionati con Ovtene, si conservano per tre o quattro mesi senza sviluppare muffe, senza diventare gommosi né secchi. Lo stesso vale per carni, pesce, affettati e verdure, che mantengono caratteristiche organolettiche inalterate per periodi più lunghi, contribuendo concretamente alla riduzione dello spreco alimentare».

L’interesse per il prodotto è stato espresso anche dai privati: «Siamo stati contattati da alcuni consumatori che chiedevano di poter acquistare i sacchetti Ovtene per la conservazione domestica, così abbiamo creato una sezione per la vendita diretta attraverso il sito aziendale. Per ora è un servizio, non un business. Ma in futuro, chissà».

L’innovazione di prodotto è nata grazie ad un ampliamento di orizzonti: «Ringrazio il professore di Scienze e Tecnologie Alimentari dell’Università di Udine Alessandro Sensidoni, è stato lui ad aprirmi un nuovo mondo, quello della ricerca che, combinata con l’applicazione nell’industria, ha portato a risultati importanti. Finora lo sviluppo è avvenuto grazie al semplice passaparola, ora stiamo investendo su marketing e commerciale per farci conoscere all’estero».

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