Ribolla gialla, Civa investe in Friuli 30 milioni tra vigne e nuova cantina
Settanta ettari dedicati al vitigno. Obiettivo: 130 mila ettolitri tra fermo e bollicine. «Progetto strategico per fare di questo vino l’ambasciatore del Fvg nel mondo»

MANZANO. Un investimento da 30 milioni di euro interamente destinato alla Ribolla gialla, e un progetto che già ha raddoppiato gli ettari dedicati a questo vitigno e che vedrà nascere una nuova cantina 4.0 che sarà pronta in primavera. Sono i piani di Valerio Civa, fondatore di Civagroup srl, azienda tra le maggiori in Italia nella distribuzione di vino, che punta sul fare, della Ribolla gialla, «una prestigiosa ambasciatrice del Friuli nel mondo».
Valerio Civa si appassiona alla Ribolla gialla e al Friuli nel 2016 e decide di investire a Bellazoia di Povoletto acquistando 20 ettari da destinare al vitigno friulano e ad altre varietà, oggi diventati 45, mentre nella zona collinare di Manzano sono stati acquisiti 25 ettari dedicati alla Ribolla, un corpo unico secondo lo stile francese del Clos, e 10 ettari di bosco.
A Bellazoia è stato recentemente messo a dimora un vigneto sperimentale di 3 ettari con 144 tipologie di Ribolla gialla. Oltre 70 ettari in proprietà tutti nella Doc Colli Orientali e un investimento iniziale di 15 milioni con l’obiettivo di produrre vini di alta qualità per la ristorazione e di qualità medio-alta per la distribuzione organizzata, un canale di vendita che consente di realizzare quantitativi importanti e che è sempre più attento a fidelizzare i clienti con proposte di livello.
«La Ribolla gialla – spiega Valerio Civa - è un ottimo vino che si può bere come fermo, vivace o bollicina e che pertanto ha grandi potenzialità. Puntiamo a realizzare, anche con il conferimento di produttori di uva fino a 10 milioni di bottiglie di bollicine, per fare ciò stiamo costruendo una nuova cantina, un gioiello dell’enologia del Friuli Venezia Giulia strutturata per vinificare fino a 100mila quintali di uva, con una capacità produttiva potenziale di 100.000 ettolitri di vino fermo e 30mila ettolitri di spumante».
Parliamo di una cantina 4.0 e in grado di garantire la tracciabilità della produzione, dall’uva alla bottiglia, con l’obiettivo di offrire al consumatore il massimo delle informazioni. L’attenzione alla sostenibilità è un altro elemento caratterizzante la nuova cantina, che è dotata di un impianto fotovoltaico e di tecnologie innovative per l’autoproduzione di fonti energetiche. Il progetto, poi, ha importanti ricadute sul territorio, anche in termini occupazionali, destinati ad aumentare.
Per la sua attuazione Civa si è avvalso dei consulenti di BancaTer che hanno reso possibile l’accesso al Frie, il Fondo di Rotazione per le Iniziative Economiche della Regione Fvg e che, su un importo finanziabile di 25 milioni, ha concesso un finanziamento di 18 milioni e 750 mila.
«L’operazione effettuata con Tenimenti Civa – spiega il direttore generale di BancaTer, Sandro Paravano – è partita da una strategia imprenditoriale di altissimo livello che i nostri consulenti hanno saputo organizzare in maniera eccellente all’interno della complessità dell’operazione. Un’attività articolata, che il nostro istituto garantisce con specialisti che conoscono dettagliatamente ogni passaggio, non è pertanto un caso se BancaTer è tra le banche regionali più attive nel comparto della finanza agevolata».
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