Ai e cloud computing per monitorare le case: Gmr presenta a Roma le sue innovazioni

Nuova sede e due start up innovative per l’azienda di Monfalcone. «Abbiamo ingegnerizzato un sistema di costruzione edile tra i più avanzati dal punto di vista ambientale»

Giulio Garau
Mauro Cecchia, responsabile tecnico di Gmr
Mauro Cecchia, responsabile tecnico di Gmr

 

Gmr, la società di costruzioni di Monfalcone che sta sviluppando il suo business sulle case eco-sostenibili con l’utilizzo di strutture in acciaio al posto del calcestruzzo, dalle prestazioni energetiche, sismiche e qualitative sempre più efficienti, sbarca a Roma aprendo una nuova sede e due startup innovative.

Nelle scorse settimane la prima iniziativa con la presentazione del sistema Building Place ad amministratori di condominio, tecnici e legali. Alla base il sistema predittivo Dpea (predizione energetica analitica) che ha brevettato l’azienda monfalconese e che sfrutta le tecnologie avanzate di Intelligenza artificiale e cloud computing per monitorare qualità dell’edificio, prestazioni energetiche e sismiche.

«Non si tratta soltanto di costruire in modo ecosostenibile, ma di realizzare edifici che sono in grado di garantire confort con vari sensori, monitorare la CO2, la pressione, l’umidità e soprattutto anticipare i problemi per rendere economica una manutenzione, quando serve e quando si registra un guasto o una rottura» spiega Mauro Cecchia, responsabile tecnico e componente del Board di Gmr.

Un’azienda da circa 20 persone, un fatturato che nel 2023 - nell’era Superbonus - era sui 10 milioni, sceso nel 2024 a circa 7 e che nel 2025 punta al traguardo degli 8. «Abbiamo scelto di lasciare la strada degli incentivi del Superbonus – continua Cecchia – che hanno drogato e distorto il mercato. Noi siamo stati molto bravi, ma il sistema ha creato tanti problemi. Gmr sta puntando sul nuovo spingendo sull’edilizia eco-sostenibile, mantenendo anche il ramo delle costruzioni tradizionali».

La filosofia è quella dell’edilizia “sartoriale”, cucita addosso al cliente. Per realizzare una casa “passiva” dove non serve, o almeno molto poco, il sistema di riscaldamento d’inverno e nemmeno quello di raffreddamento d’estate. «Utilizziamo una costruzione con i termo capotti che creano l’effetto “thermos” sulla casa e poi l’alluminio riflettente che tiene la struttura fresca d’estate e calda d’inverno – aggiunge Cecchia – e per le nuove costruzioni abbiamo adottato l’acciaio al posto del calcestruzzo. Si tratta di strutture portanti. Non è più conveniente, ma c’è maggiore durabilità del prodotto. Ci sono una sicurezza sismica maggiore e notevoli risparmi, visto la tecnica a secco con risparmio di acqua. Il cemento viene usato solo per le fondazioni e il sistema è riciclabile al 95%».

Una soluzione anche per rispondere al cambiamento climatico. «È una svolta – conferma Cecchia – perché si riesce ad avere una casa che lavora bene d’inverno e risponde allo sfasamento delle temperature d’estate. Abbiamo ingegnerizzato un sistema di costruzione edile tra i più avanzati dal punto di vista ambientale».

Gmr sta lavorando sul settore privato, ma anche sul fronte pubblico. Tra le ultime commesse quella in sub-appalto per realizzare la centrale a idrogeno progettata dall’Apt (l’Azienda di trasporto pubblica di Gorizia) per rifornire i suoi mezzi.

Da qualche tempo poi le due nuove start up innovative. La prima sta sviluppando il filone dei sistemi di monitoraggio. La seconda punta a creare una sorta di protocollo-libretto di manutenzione degli edifici in maniera economica dal punto di vista energetico. E, grazie ai vari monitoraggi, segnala i problemi che emergono: dal cappotto che si danneggia ai movimenti strutturali, fino ai sensori brevettati che misurano l’isolamento delle pareti e indicano il consumo energetico. 

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