Radar, satelliti e sicurezza: il Nord Est punta lo spazio

Il colosso Leonardo ha nel Triveneto un gruppo di 250 fornitori e l’ecosistema produttivo conta oltre 6.800 addetti

Giorgio Barbieri

Dal Nord Est alla luna e poi un giorno, forse non tropo lontano, fino a Marte. Un obiettivo reso possibile da filiere di aziende altamente specializzate e flessibili, la presenza di alcune grandi imprese leader di mercato, su tutte Leonardo, e un cluster regionale a cui prendono parte vere e proprie eccellenze aziendali. Sono gli elementi che permettono al Nord Est di puntare alle nuove opportunità legate al settore della space economy.

Dal punto di vista delle imprese coinvolte il contesto nazionale si caratterizza per una forte concentrazione ed un numero limitato di grandi realtà imprenditoriali. Tuttavia poco meno di un terzo degli oltre 500 player del settore si concentrano a Nord Ovest (33,1%), il 23,4% al Centro, mentre il 19,5% è a Nord Est ed il rimanente nel Sud e nelle Isole.

Il settore è quindi composto per circa due terzi da imprese che producono aeromobili, veicoli spaziali e relativi dispositivi (47%) e da aziende specializzate nella riparazione (19,6%), il restante 33,4% sono invece realtà imprenditoriali che fabbricano apparecchiature come radar, registratori di volo e strumenti per il controllo dei motori.

E Officina Stellare, azienda con sede a Sarcedo nel Vicentino leader nella progettazione e produzione di strumentazione opto-meccanica di eccellenza, ha siglato un contratto proprio con Leonardo per la fornitura di quattro sistemi ottici per strumenti iperspettrali a media risoluzione che saranno installati sulla piattaforma «Platino4», a completamento della costellazione satellitare italiana «Iride», uno tra i più importanti programmi spaziali satellitari europei di osservazione della Terra.

Il contratto, in continuità con altri forniti a Leonardo, ha una durata di 12 mesi e un valore complessivo di circa 1,6 milioni di euro. Oltre alla realizzazione dei payload ottici a media risoluzione, prevede attività di ingegneria per la qualifica di alcuni processi critici di integrazione.

La «costellazione di costellazioni» IRIDE, realizzata su iniziativa del Governo grazie alle risorse del Pnrr, sarà completata entro il 2026 sotto la gestione dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) e con il supporto dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi).

«Una commessa che ci vede nuovamente al fianco di una eccellenza globale come Leonardo, e parte attiva nella realizzazione di uno dei progetti più innovativi in ambito spaziale, con ruolo chiave nella fornitura di sistemi ad elevata prestazione destinati ad una costellazione unica nel suo genere quale Irid», commenta Carlo Spezzapria, ad di Officina Stellare.

Avrà un cuore made in Bassano del Grappa Artemis II, il progetto della Nasa che per la prima volta proverà a calcolare la posizione di un veicolo spaziale usando i satelliti di navigazione satellitare a quasi 400.000 chilometri di distanza dalla Terra, il doppio rispetto al limite raggiunto ad oggi dalla Nasa.

Entro fine anno partirà infatti da Cape Canaveral il veicolo spaziale con destinazione Luna e che avrà al suo interno il ricevitore Gps Galileo realizzato dalla bassanese Qascom, azienda leader nel mondo nelle applicazioni per la navigazione e le comunicazioni satellitari e la sicurezza informatica.

«Il lancio», spiega Alessandro Pozzobon, tra i fondatori e direttore, «è un evento molto importante anche per noi che sui programmi lunari stiamo investendo buona parte delle nostre risorse economiche, tecniche e di personale. Nel futuro stazioni spaziali orbiteranno intorno alla Luna, nasceranno nuove basi lunari per l’esplorazione dello spazio. Per questo sarà fondamentale capire se riusciremo a riprodurre lo stesso sistema di navigazione che oggi usiamo sulla terra».

Ha invece sede a Padova la Stellar Project, nata come spin off dell’università e che ora punta a far “dialogare” i satelliti di piccole dimensioni, che sempre più stanno affollando lo spazio, attraverso un laser che permette di spostare dati in modo veloce, sicuro e meno costoso.

«Vogliamo diventare punto di riferimento a livello internazionale per la comunicazione ottica tra piccoli satelliti» spiega Federica Fistarollo, tra i fondatori e managing director di Stellar Project, «stiamo realizzando dei terminali che costituiscono un first nel mondo tecnologico spaziale e un’eccellenza tutta italiana, sviluppata anche con il prezioso supporto dell’Agenzia spaziale italiana ed europea e con la collaborazione di partners affidabili e capaci, con la Rete veneta che ha aiutato in questo senso: stiamo tutti assieme realizzando un stellar project».

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