Peroni, fatturato in calo a 392 milioni nel 2020 ma confermato il piano di 56 milioni di investimenti

Il nuovo piano industriale prevede un investimento di 56 milioni di euro, di cui 15 destinati allo stabilimento di Padova nell’arco dei prossimi tre anni: “Questa somma va ad aggiungersi ai 57 milioni già investiti negli ultimi anni” spiega l’ad Enrico Galasso

Alessandro Michielli

PADOVA. Non è facile parlare con gli amministratori delegati di una grande azienda quando sul tavolo hanno svariati milioni di euro da gestire per il potenziamento di un nuovo piano industriale.

Ma proprio le parole e il confronto con questi manager fanno percepire realmente il valore di un dato, magari negativo sulla carta, ma di poco conto nello sviluppo di un progetto a lungo termine.

Enrico Galasso, ad di Peroni da novembre 2019 e manager di riconosciuto valore, commenta i dati di bilancio 2020 della società, con un focus sul Nordest Italia.

Peroni, che dal 2016 fa parte del gruppo giapponese Asahi, ha chiuso il 2020 con un fatturato pari a 392 milioni di euro, in calo del 12% rispetto ai 445 milioni del 2019, a causa del calo verticale dei consumi nel canale Horeca (oltre il 50%).  

Nulla di nuovo nel contesto attuale, ma come risponde un grande Gruppo alla contrazione dei mercati dovuta alla pandemia? “Con investimenti – afferma Enrico Galasso, ad di Peroni -. Il 2020 stato un anno difficile dal punto di vista finanziario, ma molto ricco dal punto di vista strategico, perché ci ha permesso di focalizzarci sul futuro per diventare più forti. Durante la pandemia sono nati tutti i progetti che hanno visto luce all’inizio dell’anno come il rilancio del brand Peroni o il lancio della birra ceca Kozel, prodotta a Padova”.

Il nuovo piano industriale di Peroni prevede un investimento di 56 milioni di euro, di cui 15 destinati allo stabilimento di Padova nell’arco dei prossimi tre anni: “Questa somma va ad aggiungersi ai 57 milioni già investiti negli ultimi anni - continua Galasso -. Padova è diventato per noi uno stabilimento centrale e fondamentale per la nostra strategia di esportazione ed è anche il primo stabilimento nel quale investiamo solitamente: è stato il primo ad avviare la produzione di Asahi e Kozel, in entrambi i casi seguendo rigidi dettami. Da questo punto di vista è uno stabilimento che si pone all’avanguardia”.

La fabbrica padovana occupa una superficie di 73.600 mq, impiega da 165 a 195 tra dipendenti diretti e indiretti ed ha una capacità produttiva media annua di 1,9 milioni di ettolitri.

Ma nello specifico, quali aree beneficeranno dell’investimento stabilito dal piano industriale? “Una parte di questa somma andrà a Kozel, vogliamo consolidare la produzione: al momento produciamo solo il tipo di birra lager, in futuro vogliamo produrre anche la dark che al momento viene prodotta in Repubblica Ceca ed imbottigliata qui da noi.

© amelie soffietti
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Ha una grande potenziale e lo sta dimostrando con i numeri. Ma il piano di espansione di Peroni è passato anche attraverso l’acquisizione nel 2019 di uno stabilimento vicino al nostro, Main Group, mentre quest’anno stiamo finalizzando con il Comune di Padova l’acquisizione della strada che in questo momento separa i nostri due stabilimenti per renderla parte integrante dell’area Peroni. Un’operazione che abbiamo già fatto in passato grazie alla strettissima collaborazione con il Comune di Padova, che ringraziamo”.

© amelie soffietti
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