Pastificio Sgambaro recluta un top manager esterno: «Ci farà crescere all’estero»
ll presidente Pierantonio Sgambaro si affida al nuovo direttore generale Carlo Costantini. «Una scelta condivisa con i miei fratelli e soci Roberto e Sandra per dare all’azienda una nuova impostazione orientata allo sviluppo»

«Abbiamo deciso di dare una svolta manageriale, pensando al futuro dell’azienda».
Pierantonio Sgambaro, presidente di Sgambaro, dopo un quarto di secolo come amministratore delegato dell’azienda di famiglia, ha deciso di passare il testimone a un general manager esterno: Carlo Costantini.
«È la scelta ponderata di un imprenditore vicino ai 70 anni, che ha deciso di non essere immortale in azienda e vuole dare una nuova impostazione orientata allo sviluppo.
Una scelta condivisa con i miei fratelli e soci Roberto e Sandra», continua Pierantonio Sgambaro, che mantiene il ruolo di presidente.
«Ho deciso di mettermi non dietro ma a lato di un direttore generale con grande vocazione alle vendite, in un mercato in cui abbiamo ampi margini di crescita, soprattutto all’estero».
Fondato nel 1947 a Cittadella dai nonni di Pierantonio, il mugnaio Tullio e la moglie Anna, Pastificio Sgambaro, con sede a Castello di Godego nella Marca Trevigiana, è una delle poche realtà medio-grandi del settore ad avere un mulino interno, costruito nei primi anni Settanta e adiacente al pastificio, realizzando così la filiera corta di produzione.
È una storia imprenditoriale familiare tutta italiana quella di Pastificio Sgambaro, al cui timone ci sono sempre stati esclusivamente i membri della famiglia fondatrice.
Ma la dimensione dell’azienda sta cambiando, imponendo nuovi modelli organizzativi.
Lo dicono i numeri: 24,5 milioni di euro di fatturato 2024, da 25,7 milioni l’anno prima, ed Ebitda nell’ordine dei 3 milioni.
Con vendite per il 40% derivanti dal settore retail Italia, per il 29% dal canale Horeca Italia e per il 21% da export, ora Pastificio Sgambaro, che impiega 60 dipendenti, è pronta al salto dimensionale.
«Negli ultimi 25 anni la nostra priorità è stata quella di produrre una pasta di qualità eccellente con grano duro 100% italiano, focalizzandoci, inoltre, anche su colture biologiche e grani antichi. Il mercato ci ha dato ragione. Recentemente abbiamo investito su tecnologie e su nuovi impianti di produzione, abbiamo adesso una capacità produttiva aggiuntiva disponibile del 40% e siamo quindi pronti a fare un salto dimensionale con l’obiettivo nei prossimi due anni di raggiungere i trenta milioni di fatturato».
Un salto legato all’ampliamento del mercato.
«La svolta dirigenziale, con Claudio Costantini, manager con esperienza in realtà multinazionali del comparto food, ci permetterà di traghettare l’azienda verso una dimensione più internazionale», continua Sgambaro.
«Oggi raggiungiamo già tutto il mercato nazionale, in cui vogliamo continuare ad essere presenti, ma stiamo crescendo tutti gli anni all’estero, è lì che abbiamo un grande potenziale. Stiamo lavorando molto bene in Europa, Germania, nei Paesi nordici. L’obiettivo è di andare anche in Nord e Sud America».
Tra le strategie di sviluppo, anche la pasta proteica.
«Da pochi giorni sugli scaffali dei supermercati si trova la nuova pasta proteica con farina di semi di girasole, Pasta Sole», annuncia il presidente.
Che guarda al futuro anche preparando il campo all’ingresso delle nuove generazioni.
Oggi, in azienda, è operativa la quarta generazione con il trentenne Riccardo, figlio del socio e direttore della produzione Roberto.
«Sia io che i miei fratelli abbiamo figli. Il nuovo general manager Carlo Costantini porterà la cultura manageriale tipica delle grandi aziende nella nostra realtà familiare, fungendo da valido supporto per la formazione delle nostre giovani generazioni».
La famiglia mantiene infatti saldamente il controllo dell’azienda: «Nonostante l’interesse manifestato sia dai fondi che da gruppi industriali internazionali, già ormai da anni, noi come famiglia vogliamo continuare a gestire l’azienda da soli. Ci evolveremo perché saremo un po’ più grandi, supportati da un management professionale, ma saremo sempre noi», continua Sgambaro.
«L’appetibilità della nostra aziende per chi vuole investire è determinata dalla forza del nostro marchio e della nostra storia».
Oggi sono sei le linee di produzione con cui vengono prodotte 150 tonnellate di pasta al giorno, 23 mila tonnellate annue.
«Dietro al nostro successo ci sono i rapporti diretti con gli agricoltori, con cui selezioniamo le migliori partite di grano duro esclusivamente italiano», sottolinea Sgambaro da Cerignola, in Puglia, dove l’azienda possiede dei silos per immagazzinare direttamente il grano.
«Nel 2003 abbiamo ottenuto, primi in Italia, la certificazione 100% Grano Duro Italiano».
Negli anni ’90, Sgambaro ha infatti cambiato rotta, «in un periodo in cui la tendenza era quella di scegliere partite di grano dall’estero, considerato all’epoca di qualità superiore ma soprattutto disponibile a prezzi più bassi».
In quegli anni, Pierantonio era addetto al controllo dei carichi che arrivavano via mare: «Trovavo inaccettabile che il grano fosse trattato, ai fini della conservazione, con pesticidi, i cui residui, seppur entro i limiti di legge, finivano nella pasta. Ho iniziato così a trascorrere le giornate nei campi, confrontandomi con gli agricoltori italiani per costruire una filiera, senza intermediari. Il grano, che seleziono direttamente, arriva da Puglia, Emilia Romagna e Veneto in modo che questa diversità territoriale consenta un rifornimento costante a fronte delle bizzarrie del clima», chiude Pierantonio, che oltre al ruolo di presidente continua a dedicarsi all'acquisto delle materie prime e alla gestione del mulino. —
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