Novation Tech avvia un nuovo stabilimento in Tunisia
Il nuovo plant, che si estende su un'area di 4.400 metri quadrati, comporterà un investimento complessivo di circa 5 milioni di euro (il partner finanziario dell’operazione è Intesa Sanpaolo)

Novation Tech, azienda di Montebelluna leader in Europa nella lavorazione del carbonio e dei materiali compositi, annuncia l'apertura di un nuovo stabilimento in Tunisia, dedicato in particolare alle forniture per l’automotive, ampliando così la propria presenza internazionale che già conta uno stabilimento in Ungheria e uno in Croazia, oltre alle tre sedi in Italia.
L’operazione si è concretizzata nelle scorse settimane, con la creazione di Novation Tech Tunisia e l’affitto di uno stabilimento di nuova costruzione a Monastir, città costiera situata 160 km a sud di Tunisi, all'interno di un moderno parco tecnologico che ospita diverse realtà internazionali del settore automotive, tra cui aziende giapponesi, coreane e cinesi, oltre ad alcune imprese italiane.
Il nuovo plant, che si estende su un'area di 4.400 metri quadrati, comporterà un investimento complessivo di circa 5 milioni di euro (il partner finanziario dell’operazione è Intesa Sanpaolo).
Sono già stati avviati i lavori per l’allestimento interno, mediante l’affidamento ad imprese locali ed italiane.
All’arrivo dei macchinari si procederà all’assunzione dei primi dipendenti e alla loro formazione, che avverrà in loco da parte di personale italiano, proveniente dallo stabilimento di Montebelluna.
L’obiettivo è partire entro fine novembre con le prime produzioni minori ed essere operativi a inizio 2026.
L’impianto dovrebbe arrivare a regime all’inizio dell’anno successivo.
Questo nuovo investimento è legato in modo particolare alle necessità di crescita di Novation Tech e alla strategia di creazione di maggiore capacità produttiva per offrire un migliore servizio ai clienti attuali e ai potenziali nuovi, come spiega Luca Businaro, ad Novation Tech.
«La Tunisia è strategica sia dal punto di vista occupazionale che logistico. Abbiamo scelto Monastir perché qui c’è una lunga tradizione tessile, che rappresenta un know-how prezioso per la lavorazione del carbonio e ci consente di replicare quanto già fatto a Montebelluna, dove abbiamo attinto alle competenze professionali presenti nel distretto dello Sportsystem».
Il piano occupazionale prevede l'assunzione iniziale di 20 dipendenti, che arriveranno nel giro di un anno e mezzo a quota 250, con una prevalenza di manodopera femminile.
«L’altro tema è quello logistico. Monastir si affaccia sul Mediterraneo e i collegamenti marittimi tra Tunisi e Genova ci consentono di trasferire le merci nel giro di 3 giorni. La produzione sarà dedicata esclusivamente al settore automotive, qui saranno realizzate le prime fasi di lavorazione, in particolare laminazione (processo totalmente manuale), estrazione e fresatura; i semilavorati verranno poi mandati in Italia, negli impianti di Montebelluna, Trevignano o Oderzo, per le fasi successive di verniciatura e finitura».
L'investimento si inserisce nel solido contesto della presenza italiana in Tunisia, dove operano circa 900 imprese che impiegano complessivamente 70.000 persone, rappresentando quasi un terzo delle imprese straniere presenti nel Paese (dati Osservatorio Economico Maeci).
«Non possiamo ancora parlare di ecosistema di aziende italiane, ma sicuramente il percorso è segnato, grazie anche alla pianificazione economica del Governo di Tunisi, che lavora per creare le giuste infrastrutture, come il parco tecnologico di Monastir, e per attivare accordi commerciali che permettono di trasferire le merci senza dazi».
Novation Tech ha da poco chiuso il bilancio 2024 con ricavi per 117 milioni di euro (+ 12,5%) ed Ebitda a 13,2%, confermando una crescita in controtendenza rispetto alle dinamiche dell’automotive; l’investimento in Tunisia si inserisce nella strategia di creazione di ulteriore capacità produttiva volta a soddisfare le potenziali esigenze future dei settori in cui opera l’azienda.
«Nell’ultimo periodo stiamo valutando progetti per gli anni futuri, che comporteranno un ulteriore occupazione della capacità produttiva, e l’investimento in Tunisia rientra esattamente nel piano di incremento della stessa per mantenere flessibilità e sicurezza di approvvigionamento per i nostri Clienti. La condivisione di questa scelta con alcuni dei nostri clienti ci ha già permesso di sviluppare nuovi progetti per il biennio 2027-28».
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