Packaging flessibile per il pet food, Inn-Flex corre verso i 100 milioni
A spingere la crescita del gruppo friulano sono investimenti in produzione e acquisizioni in Serbia

Arrivare a 100 milioni di ricavi nell’arco del prossimo biennio. È l’obiettivo che si è dato il gruppo Inn-Flex di San Giovanni al Natisone, specializzato nel packaging flessibile per il pet food, grazie a un significativo pacchetto d’investimenti, per 6 milioni complessivi, messo a terra nel corso del 2025 e pronto ad andare a regime tra gennaio e febbraio dell’anno prossimo, con l’entrata in funzione di nuove linee produttive per i sacchi dedicati al pet food e di impianti stampa per la parte grafica.
«Oggi siamo un gruppo di cinque imprese e 390 persone. Negli ultimi cinque anni abbiamo realizzato investimenti per oltre 25 milioni. Numeri – dichiara l’ad David Tomasin – che raccontano un chiaro desiderio di crescita. Grande merito va alle persone che ogni giorno lavorano in azienda e che ci hanno permesso di conquistare la fiducia dei nostri clienti. Guardiamo ai prossimi anni con entusiasmo e volontà, pronti a cogliere ancore le opportunità di crescita».
Inn-Flex nasce nel luglio del 2005 dall’intuizione del visionario imprenditore Innocente Volpato, uno dei primi in Italia a intuire – già alla fine degli anni ’80 – il grande potenziale del mercato del pet food, dapprima producendo sacchi in carta e poi in materiali plastici come Pe e Pet. Oggi l’azienda - guidata dal figlio Paolo (presidente e responsabile commerciale) e dallo storico amministratore Tomasin - è a capo di un gruppo di cinque imprese, leader di mercato: due in Italia (Inn-Flex e la Vopachel di Villesse) e tre in Serbia (Vopachel, Fox-Pac e Paper Print). Queste ultime acquisite – grazie al supporto di Finest e Simest – rispettivamente nel 2015, 2019 e 2024, nel segno di una verticalizzazione che ha portato la compagnia a strutturare una filiera che va dalla produzione di film di polietilene, alla stampa e laminazione fino alla formatura dei sacchi.
Una stagione, quella delle acquisizioni, che l’ad considera tutt’altro che conclusa: «Riceviamo nuovi dossier al ritmo di quasi uno al giorno – rivela – alcuni sono interessanti, altri meno, li valuteremo. Ora ci prenderemo un anno per gestire l’assestamento del gruppo dopo l’ultima acquisizione, ma a partire dal 2027 certamente riprenderemo a guardarci intorno».
Inn-Flex oggi controlla l’intera filiera del prodotto attraverso due divisioni: packaging flessibile (75% pet food e 25% food & beverage) e produzione di film in polietilene come integrazione a valle. Struttura che consente al gruppo di resistere nei momenti di scarsità delle materie prime, così come di gestire eventuali cali di mercato, come quello che si è verificato in questo 2025: «Un anno di calo per l’estrusione, che ha sofferto la congiuntura, in particolare il rallentamento del food e del building, ma che abbiamo compensato con la crescita di Inn-Flex» fa sapere l’ad anticipando che l’anno si chiuderà di fatto in linea con il 2024, intorno agli 82 milioni di ricavi complessivi, con un Ebitda margin di circa il 9,5%.
La produzione è make to order: «Flessibilità, servizio e qualità ci permettono di realizzare ogni anno circa 85 milioni di sacchi in 4.000 varianti – spiega ancora Tomasin –, attraverso tre turni operativi, processi avanzati di stampa, laminazione e confezionamento, e un crescente uso di tecnologie sempre più digitali e intelligenza artificiale per i controlli qualità».
L’azienda quest’anno compie 20 anni. Un anniversario importante che ha deciso di celebrare insieme al suo capitale più prezioso – i dipendenti – in una festa prevista il prossimo 20 dicembre durante il quale ai lavoratori sarà fatto dono di un libro, a cura della giornalista Anna Romanin, che ripercorre la storia di Inn-Flex e delle imprese della famiglia proprietaria, i Volpato, a partire dagli anni Sessanta. —
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