Orsini: «Per l’Italia e l’Europa un Piano industriale straordinario»

L’appello lanciato dal presidente di Confindustria nel corso dell’assemblea a Bologna, dove sono presenti Giorgia Meloni e Roberta Metsola

Giorgio Barbieri
Emanuele Orsini, presidente di Confindustria
Emanuele Orsini, presidente di Confindustria

Dall’Assemblea di Confindustria 2025, tenutasi a Bologna, il presidente Emanuele Orsini ha lanciato un appello diretto e deciso: «Confindustria propone un Piano Industriale Straordinario per rilanciare l’economia europea e nazionale».

È un messaggio rivolto sia all’Unione Europea che al Governo italiano, per fronteggiare un rischio sempre più concreto: la deindustrializzazione del continente.

«Alle politiche europee serve un radicale mutamento di impostazione: le scelte degli ultimi anni stanno presentando un conto pesantissimo», ha dichiarato Orsini, criticando duramente l’impatto del Green Deal.

«Sul Green Deal, l’errore è stato anteporre l’ideologia al realismo e alla neutralità tecnologica». Un approccio, ha spiegato, che ha danneggiato la competitività, compromesso posti di lavoro e minato le fondamenta stesse del welfare europeo.

Il presidente di Confindustria ha sottolineato come l’industria italiana, seconda manifattura d’Europa, rischi di essere soffocata da una «sovrapproduzione di regole» che favorisce indirettamente le economie extraeuropee. «Con la nostra sovrapproduzione di regole, alla Cina abbiamo lasciato la sovrapproduzione industriale».

Nel suo discorso, Orsini ha indicato due leve strategiche per un nuovo corso industriale europeo: “la prima sono gli investimenti per sostenere la capacità innovativa dell’industria, la seconda sono le regole per rimettere al centro la competitività». E ha rilanciato: «Serve un New Generation EU per l’industria».

Sul fronte interno, il leader degli industriali ha parlato con franchezza: «Dobbiamo dire le cose come stanno. Al netto dell’effetto dei dazi, dopo due anni di flessione della produzione, l’industria italiana è in forte sofferenza».

E ha aggiunto: «Bisogna lavorare tutti insieme – industria e servizi, istituzioni e partiti, forze sociali e sindacati – ad un vero Piano Industriale Straordinario per l’Italia».

Tra le misure proposte, il rafforzamento dell’IRES Premiale, il rilancio di Industria 4.0, la semplificazione delle procedure autorizzative e il sostegno agli investimenti: «Pensiamo ad un sostegno agli investimenti di 8 miliardi di euro l’anno per i prossimi 3 anni. Ancora meglio se avessimo un orizzonte temporale di 5 anni».

Particolarmente urgente, secondo Orsini, l’intervento sui costi dell’energia: «Le nostre imprese continuano a subire un sovraccosto energetico che supera il 35% del prezzo medio europeo è una situazione insostenibile». Da qui l’appello al disaccoppiamento tra rinnovabili e gas nei prezzi in bolletta, sostenuto anche da Palazzo Chigi: «È esattamente quello che chiediamo e ho chiesto da quando sono presidente di Confindustria».

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