Occupazione, in sette mesi il Veneto dimezza la crescita di posti

Report di Veneto Lavoro: a luglio più 3500 contratti invece di più 7700. Domanda in affanno a Belluno (meno 16%) e Padova (meno 14%)

Maria Chiara Pellizzari

A luglio il mercato del lavoro veneto ha mostrato un deciso rallentamento sia nella crescita dei posti di lavoro (+3.500 contro i +7.700 dello scorso anno) che nelle assunzioni (-6%). Tra le cause il persistere di un contesto economico di estrema incertezza e le crescenti difficoltà di reperimento del personale. È quanto emerge dal report di Veneto Lavoro. La bussola, che registra l’andamento delle posizioni di lavoro dipendente nel settore privato, indica in numeri assoluti un saldo occupazionale positivo nei primi sette mesi dell’anno, ma meno entusiasmante del risultato registrato l’anno scorso.

Il bilancio occupazionale segna infatti +77.900 posizioni lavorative dipendenti, dato certamente positivo ma evidentemente inferiore rispetto alle performance del 2024 in cui nello stesso periodo erano stati guadagnati 85.500 posti. Se nel mese di luglio il saldo appare ridimensionato, il rallentamento era già stato osservato nei mesi precedenti, seppur in modo più lieve. Nei primi sette mesi del 2025 la crescita dei contratti a tempo indeterminato è rimasta sostenuta (+18.300 posizioni lavorative), ma inferiore a quella registrata nello stesso periodo dello scorso anno (+ 19.200).

Tendenza analoga per i rapporti a termine, la cui frenata è stata particolarmente intensa nel mese di luglio per la contrazione delle attivazioni nei settori dell’agricoltura, della logistica e del turismo, e per l’apprendistato. La domanda di lavoratori da parte delle imprese risulta in calo nel periodo del -2%, colpendo in particolare donne (-4%), lavoratori italiani (-3%) e quelli di età compresa tra i 30 e i 54 anni (-5%). Lievemente positivi, invece, gli andamenti registrati tra i lavoratori stranieri (+1%), i giovani (+1%) e gli over 55 (+3%).

L’andamento occupazionale nel periodo gennaio-luglio è sostanzialmente omogeneo nelle sette province del Veneto con saldo positivo ma in ridimensionamento rispetto allo scorso anno, con l’eccezione di Vicenza dove risulta stabile. (+ 4.270 rispetto ai +4.267 del 2024). Al contempo però la domanda di lavoro nel mese di luglio è in calo ovunque (a Vicenza segna -0,9%), con dati negativi in particolare a Belluno (-16%) e Padova (-14%), per continuare con Verona (-9,7%) e Treviso (-6,3%) mentre è in controtendenza a Venezia (+2%).

Quanto ai settori, nel comparto metalmeccanico la crescita occupazionale torna a rafforzarsi, grazie a una sostanziale stabilità della domanda di lavoro e alla riduzione delle cessazioni su cui, tuttavia, può aver inciso l’elevato ricorso alla cassa integrazione. L'industria alimentare traina il made in Italy, ma si confermano difficoltà nel tessile abbigliamento e occhialeria. 

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