Occhialeria, frena l’export e il Nord Est guida il rilancio
Nei primi dieci mesi del 2024 Stati Uniti e Francia hanno registrato un calo rispettivamente del 19,4 e del 3,5%. Lorraine Berton, presidente di Anfao: «Fortunatamente le esportazioni Europa sono cresciute di oltre tre punti percentuali»

Non c’è solo EssilorLuxottica. A Nord Est, dietro al colosso di Agordo fondato da Leonardo Del Vecchio, si muove infatti un settore, quello dell’occhialeria, caratterizzato da aziende innovative con il compito di indicare la strada per superare le difficoltà dovute in particolare a un andamento delle esportazioni meno performante rispetto agli ultimi due anni. Nei primi dieci mesi del 2024 infatti Stati Uniti e Francia, i due mercati chiave in grado di assorbire da soli fino al 40% delle esportazioni italiane, hanno registrato un calo rispettivamente del 19,4 e del 3,5%, in un periodo in cui le esportazioni complessive sono diminuite dello 0,8%.
Export in calo
Tutto questo in attesa di capire quali decisione prenderà l’amministrazione Trump in merito a possibili misure protezionistiche. «Sebbene sembri che queste siano principalmente rivolte ad altri settori», spiega Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti e di Anfao (Associazione nazionale fabbricanti articoli ottici), «non si può escludere che non vi saranno ripercussioni sul comparto dell’occhialeria, soprattutto se tali misure si estendessero a prodotti di lusso o di alta gamma, categorie in cui l’Italia eccelle. Gli Stati Uniti, che rappresentano il principale mercato di esportazione, hanno registrato un calo significativo delle importazioni di occhiali italiani principalmente per il clima di incertezza che sta accompagnando il ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump. Allo stesso tempo l’Europa rimane un mercato importante, ma la contrazione economica in Paesi chiave come la Germania e la Francia ha ridotto le opportunità di crescita». Berton si aspetta però di chiudere il 2024 «con una sostanziale stabilità nei principali numeri del settore, il cui spirito resta positivo».
La spinta del Nord Est
E così l’intero settore si affaccia al Mido, la più grande fiera mondiale dell’occhialeria che si terrà in Fiera Milano a Rho dall’8 al 10 febbraio. Un’edizione da record che accoglierà oltre 1.200 espositori provenienti da più di cinquanta Paesi, tra cui Italia, Germania, Francia, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti, Giappone, Hong Kong, Corea del Sud ma anche India, Australia, Sud Africa, Canada, Brasile e Ucraina. Rispetto all’edizione 2024, gli organizzatori hanno allestito 1.000 metri quadrati in più nei sette padiglioni della Fiera di Milano. E il Nord Est, che dell’occhialeria è una delle capitali mondiali, sarà ovviamente presente in prima fila con i suoi marchi più e meno noti.
Un’analisi realizzata da Adacta Advisory per il nostro settimanale proprio sull’occhialeria del Nord Est ha preso in considerazione le performance di un campione di aziende del territorio rappresentanti il 20% circa di un mercato globale, quello dell’Eyewear, da 150 miliardi di euro circa. Da EssilorLuxottica a Kering Eyewear, da Marcolin a De Rigo, da Safilo Group a Thelios e Demenego. «Le aziende del campione», si legge nell’analisi di Adacta Advisory, «registrano una buona crescita dei ricavi a livello aggregato nell’ultimo triennio (oltre 29 miliardi di euro, ndr). EssilorLuxotica è il player più grande mentre Kering Eyewear è quello che ha registrato la crescita più elevata negli ultimi tre anni, mentre Safilo ha registrato una crescita e delle marginalità basse rispetto ai suoi competitors».
L’analisi ha poi messo a confronto questi risultati con quelli registrati da un campione di player esteri ed è emerso che questi ultimi «registrano una crescita dei ricavi inferiore rispetto ai player italiani, ma con marginalità più elevate, sebbene in calo».
«L’occhialeria italiana occupa una posizione di eccellenza nel mercato globale», aggiunge Lorraine Berton, «ma negli ultimi anni ha dovuto affrontare, come tutti i settori, una crescente competizione internazionale e difficoltà macroeconomiche. Fortunatamente l’Europa nel suo complesso ha visto invece crescere di oltre tre punti percentuali le nostre esportazioni in valore. Buoni risultati sono stati segnati in Germania, Spagna e Regno Unito con crescite in valore del nostro export vicine al 10%. Insieme a buone performance in Asia ciò ha consentito di mantenere il valore delle nostre esportazioni di poco inferiore rispetto allo stesso periodo del 2023».
I numeri dei big
Ma come è andato il 2024 per i giganti dell’occhialeria? Se in casa EssilorLuxottica il fatturato del terzo trimestre è cresciuto del 4,0% con ricavi consolidati che hanno superato i 6,4 miliardi, in Kering Eyewear le vendite dei primi nove mesi dell’anno scorso sono state pari a 1,5 miliardi, in crescita del 7% a parità di perimetro (+25% reported). Numeri in leggera flessione per Safilo Group, che ha visto le vendite scendere nello stesso periodo a 225 milioni, in calo del 4,1% rispetto ai 235 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. Mentre in casa Marcolin nei primi nove mesi dell’anno la marginalità si è attestata a quota 65,7 milioni (+1,6%), con un’incidenza sulle vendite del 16,1% in crescita rispetto al 15,3% dello stesso periodo del precedente esercizio.
Verso il Mido
Da oltre cinquant’anni l’universo Eyewear si dà appuntamento a Milano al Mido per scoprire le nuove collezioni, acquisire nuove competenze, informarsi grazie ai numerosi eventi, aumentare la brand awareness e, soprattutto, fare business. Una delle principali novità di questa edizione riguarderà i padiglioni 2 e 4, che continueranno a ospitare l’iconica area Design. Questo spazio, dedicato ai creativi più visionari del settore, sarà il laboratorio di sperimentazione dove forme e materiali si fonderanno per raccontare i molteplici volti dell’occhiale.
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