Nuovi prodotti e acquisizioni: Mcz si avvicina a 150 milioni

L’azienda di Fontanafredda produttrice di stufe a pellet e legna ha inglobato a inizio anno due società in Veneto. Ora si prepara al lancio di un nuovo brevetto che combina riscaldamento e raffrescamento

Riccardo De Toma

Non solo il riscaldamento a biomasse.

Mcz, l’azienda pordenonese leader in Italia nella produzione di stufe a pellet e legna, da quest’anno è sbarcata anche nel settore raffreddamento e condizionamento, divenendo così un player a tutto campo del comparto Hvac.

A sancire anche simbolicamente lo sbarco, dopo le acquisizioni a inizio anno della Sital Klima (Mogliano) e della Sic (Cologna Veneta), sarà il debutto sul mercato di Eiko 365, la prima stufa a pellet capace di combinare riscaldamento e raffrescamento in un unico apparecchio.

I primi esemplari, frutto di un lungo lavoro di ricerca e protetti da un brevetto esclusivo, saranno in distribuzione a novembre nei negozi specializzati, annuncia dal quartier generale di Vigonovo di Fontanafredda Riccardo Zanette, vicepresidente e ad di Mcz.

Le acquisizioni in Veneto e il debutto di Eiko 365 sul mercato segnano un passo che il gruppo – 490 dipendenti sparsi tra Fontanafredda (Mcz), Santa Lucia di Piave (Cadel), una filiale in Francia e le nuove acquisizioni – aveva nel mirino da diversi anni.

«Eravamo consapevoli delle potenzialità del comparto raffreddamento e condizionamento e se non ci fosse stato il Covid, questa scelta probabilmente l’avremmo fatta già nel 2020», spiega Zanette. Prima il boom della biomassa nel biennio 2021-22, poi quello del comparto cooling e condizionamento, che ha reso proibitive le acquisizioni, hanno fatto slittare al 2024-25 lo sbarco, preparato anche dal recruiting di figure specializzate e dall’ingresso nel gruppo, lo scorso anno, di una start-up veneta già operante nel settore Hvac.

Sital Klima e Sic hanno portato in dote non solo una forza lavoro di 62 dipendenti e un fatturato abbinato di 20 milioni, ma anche nuovi sbocchi, aprendo a Mcz, in aggiunta al core business del riscaldamento residenziale, il mercato delle applicazioni industriali e commerciali per il condizionamento, la ventilazione e il trattamento dell’aria. Orizzonti più ampi anche in termini geografici, per un gruppo già fortemente votato all’export, con l’80% del fatturato 2024 (105 milioni) realizzato oltre confine..

«Rimaniamo molto concentrati sulla biomassa – spiega Zanette –, ma puntando su una maggiore sinergia con altre fonti. I tempi sono maturati e da oggi, al centro della nostra offerta, c’è un sistema 100% rinnovabile e 100% made in Italy, con soluzioni che mettono in sinergia la biomassa con la pompa di calore. Crediamo molto nei sistemi Vmc, fondamentali per case ad altissima efficienza, prodotti che prevediamo in forte crescita, normalmente abbinati a pompe di calore, settore in cui la Cina domina il mercato. Il nostro punto di forza è quello di offrire prodotti interamente made in Italy che offrano la gestione integrata di sistemi di riscaldamento a biomassa con soluzioni per il raffreddamento e il condizionamento dell’aria, con un’unica elettronica che gestisce e ottimizza le diverse fonti, in base alla produzione di energia da fotovoltaico, alle temperature esterne e ad altre variabili».

Se il futuro è nell’integrazione delle fonti, a trainare la crescita, nel 2025, sono nuovamente le biomasse.

Dopo la caduta nel 2023-24, coincisa con l’esplosione del costo del pellet, quest’anno Mcz conta di chiudere con un incremento di fatturato vicino al 15%, sull’onda del prepotente ritorno delle stufe.

I ricavi a fine anno, a parità di perimetro, dovrebbero aggirarsi tra i 120 e i 125 milioni, con un Ebitda del 12%, più altri 21 milioni di volume d’affari Hvac, grazie all’apporto delle acquisizioni.—

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