Novation Tech, dopo un ‘21 da record pronti a sbarcare negli Usa

L’azienda trevigiana, leader europeo nella lavorazione e produzione di componenti in fibra di carbonio, stima a 80 milioni di euro i ricavi a fine dicembre. L’Ad Businaro: «Valutiamo l’ipotesi di aprire il capitale»

Lo stabiimento di Novation Tech in Croazia
Lo stabiimento di Novation Tech in Croazia

MONTEBELLUNA. Leader europeo nella lavorazione e produzione di componenti in fibra di carbonio e materiali compositi per il settore dell’automotive, dell’aerospace, dello Sportsystem e dell’occhialeria, Novation Tech, azienda di Montebelluna (Treviso), ha chiuso il 2021 con un record di fatturato a 71 milioni di euro. 

Ora «è tempo di continuare a crescere – ha spiegato l’Ad Luca Businaro – e per farlo non escludiamo l’ipotesi di aprire il capitale».

Luca Businaro
Luca Businaro

Nel focus riservato all’azienda veneta da Milano Finanza, l’Ad ricorda il recente investimento in un nuovo stabilimento in Croazia, completato nel 2020, la cui entrata a regime ha richiesto tempo – causa Covid – e che ora registra 115 occupati, dai 18 iniziali.

Novation Tech va in controtendenza rispetto al settore automotive, grazie ai clienti – che operano nel segmento delle auto sportive e di lusso – che hanno reso possibile un trend di +24% a fronte del +10% della media di settore.

Il 2022 è iniziato con il perdurare dell’aumento dei costi e le difficoltà delle materie prime, ma l’obiettivo degli 80 milioni di ricavi a fine dicembre resta confermato.

Lo stabilimento di Novation Tech in Ungheria
Lo stabilimento di Novation Tech in Ungheria

Al pari degli investimenti, con l’apertura in autunno di due nuovi stabilimenti, con un centinaio di addetti, a pochi chilometri di distanza dalla sede di Montebelluna

Con questa iniezione di nuova linfa in organico Novation tech arriverà a 1.200 dipendenti.

Il 40% della produzione è destinata all’estero, ma le prospettive di crescita riguardano anche altri Paesi, tra cui gli Usa, protagonisti di un importante incremento della domanda che è alla base del progetto – in fieri – di insediare in quel Paese una unità produttiva già nel 2023.

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