Novation Tech amplia la produzione: «Quasi pronta la fabbrica in Tunisia»
L’azienda di Montebelluna di materiali in carbonio continua l’espansione. Il margine operativo lordo nel 2024 è stato del 13,2% in rapporto ai ricavi di 117 milioni

La massima popolare “nel dubbio accelera” potrebbe essere congeniale a descrivere la strategia di Novation Tech in questi anni di transizione e transizioni. Ma in questo caso il dubbio, lascia il posto alla certezza. L’azienda di Montebelluna, leader in Europa nella lavorazione del carbonio e dei materiali compositi, nell’ultimo anno ha investito sette milioni di euro e nei prossimi quattro arriverà a 22 milioni di euro, già pianificati. Che il comparto dell’automotive - il principale mercato di Novation Tech - sia in sofferenza, dunque, non tange la parabola di crescita dell’azienda, che continua ad assumere e ad investire
Il comparto
«Nelle aziende dell’automotive di nicchia non rileviamo un impatto immediato della crisi attuale», commenta l’amministratore delegato Luca Businaro, «si sta valutando che impatto ci sarà nel lungo periodo e proprio perché distante, c’è anche la concreta speranza che si vada a stabilizzare una situazione, cioè che ci sia chiarezza sul dazio al 15% perché è il mercato americano quello che sta condizionando l’economia e i comparti e oltre questo auspichiamo che ci sia un certa stabilità del dollaro, anche se fino a fine anno non è prevedibile perché la Fed ha già ridotto di 0, 25 punti e ha annunciato che farà altre due riduzioni probabilmente entro l’anno».
Gli States
La speranza è quindi che gli effetti della crisi non arrivino a mordere il mercato in cui Novation Tech opera. «Un impatto potrà esserci per fasce di prezzo più basso», specifica ancora Businaro, «ci sarà magari un impatto più importante sulle fasce di prezzo delle auto che facciamo noi, che vanno dai 300 ai 600 mila euro, perché in questo caso il cliente si troverebbe oggi a pagare un 30% in più. Sulle auto one-off o le auto dal valore di qualche milione di euro, ci sarà un impatto, ma sarà riduttivo perché sono auto da collezione».
In pratica, la crisi dell’automotive, secondo Businaro, si basa su una relazione inversamente proporzionale: più è basso il valore più l’impatto sarà grande. «Più si abbassa il valore più l’impatto sarà grande perché tra dazi e dollaro abbiamo perso già un 30% di valore. Più basso è il prezzo più sarà alta la contrazione delle vendite. Più alto il prezzo, meno sarà perché ovviamente stiamo parlando di oggetti del desiderio». Ma l’imprenditore aggiunge anche che «bisogna considerare qualsiasi impatto che ci sarà come un assestamento per ripartire con delle idee, delle soluzioni anche commerciali diverse rispetto a quelle del passato».

I tre pilastri
Allora cosa fare in questo momento? La risposta di Novation Tech la si legge nel bilancio, ma anche nel numero delle assunzioni o dei nuovi stabilimenti. «Noi in questo momento stiamo investendo tremendamente», dichiara l’amministratore delegato. La strategia di sviluppo dell’azienda di Montebelluna si basa su tre pilastri: «Questo è il momento in cui è necessario investire: in capacità produttiva, in formazione, nel personale». Per farsi trovare pronti, quando la crisi passerà è fondamentale farsi trovare pronti: «Per aumentare la capacità produttiva, bisogna costruire nuovi stabilimenti e per farlo ci vogliono mesi di lavoro. Chi non investe adesso è certo che quando ripartirà il mercato - perché si assesterà e ci saranno nuove direttive, ma i volumi ripartiranno - chi non sarà preparato non potrà cogliere le opportunità. Chi, invece, investe adesso è certo che sarà il vincitore del futuro, se lo fa in modo oculato».
Pronti alle esigenze
Quello che è certo è che, trattandosi di un periodo di transizione, cambieranno le necessità, cambieranno i prodotti e le modalità di rapportarsi con clienti e fornitori. Il desiderata di Novation Tech è essere preparati per dire ai propri clienti: «Noi abbiamo capacità produttiva, siamo pronti a servirvi». Per raggiungere questo livello di efficienza, Businaro ricorda uno degli ultimi investimenti fatti, il polo produttivo appena costruito in Tunisia: «Apriremo la fabbrica a breve, ma comunque l’investimento è pronto. Iniziamo già con la formazione del personale a fine ottobre, per prepararlo a produrre l’anno prossimo. Una parte di quella produzione l’abbiamo già in casa. Ma sia chiaro che noi non trasferiremo la produzione da qui, noi ampliamo la capacità produttiva».
Investimenti qui e altrove
Novation Tech ha chiuso il bilancio 2024 con ricavi per 117 milioni di euro (più 12,5%) e un Ebitda al 13,2%. «Stiamo investendo moltissimo anche in Italia, stiamo pensando come organizzare la migliore produzione, come renderla ancora più efficiente e stiamo assumendo personale. Stiamo formando i dipendenti e ogni settimana assumiamo persone». I numeri, in effetti, parlano chiaro: sono 600 i lavoratori assunti, quando ad inizio 2025 erano 520 ed entro fine anno sono previste altre 20 assunzioni.
«Per dare un’idea», aggiunge l’ad, «da qui a fine anno per far fronte alla capacità produttiva che è richiesta dai nostri clienti inizieremo a lavorare i fine settimana». Ma forse il futuro riserverà nuove sorprese: «Abbiamo in mente ulteriori investimenti, stiamo analizzando per espanderci anche in altre settori. Al momento il focus di tutto quello che stiamo facendo è nel nostro settore, ma ci sono opportunità anche altrove».
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