Likum verso la chiusura, accordo per Cigs e incentivi all’esodo per 79 lavoratori
Siglata l’intesa tra Regione Veneto, azienda e sindacati. Previsti incentivi all’esodo e un piano di ricollocazione del personale dopo l’annuncio di chiusura

È stato siglato oggi l’accordo quadro che garantisce la cassa integrazione straordinaria fino al 31 dicembre 2025 e incentivi all’esodo volontario per i 79 lavoratori e lavoratrici della Likum, azienda con stabilimenti a Ponte di Piave e Oderzo, ormai avviata verso la cessazione dell’attività.
L’accordo
L’intesa è arrivata dopo tre giorni di incontri all’Unità di crisi aziendali della Regione del Veneto, alla presenza dei rappresentanti regionali, dei vertici aziendali, della FIOM CGIL e delle Rsu. L’accordo prevede anche l’avvio, da parte della Regione, di un piano di politiche attive per favorire la ricollocazione del personale coinvolto.
La crisi della Likum è esplosa dopo la vendita del gruppo da parte del fondo tedesco Accursia Capital alla società rumena Fast Effectiv Solution 360 srl, che ha annunciato la cessazione delle attività produttive. L’azienda ha inoltre fatto sapere di riservarsi la possibilità di ricorrere alla procedura di concordato in bianco.
Il commento dei sindacati
Grazie all’intesa raggiunta, sono sospese le forme di protesta dei dipendenti, in attesa che tutti i punti dell’accordo vengano rispettati.
«È una vertenza triste – commenta Francesca Cagnola, segretaria della FIOM CGIL di Treviso – che vede quasi un centinaio di lavoratori lasciati a casa in poco tempo, senza quella responsabilità sociale che ogni impresa dovrebbe avere. Ancora una volta i fondi di investimento dimostrano di puntare solo alla speculazione finanziaria, lasciando danni alle nostre comunità».
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