«Noi artigiani tecnologici, il segreto dei brand del lusso»

Matteo Mastrotto, ad della Rino Mastrotto, racconta le acquisizioni del gruppo della concia. Ricavi a 530 milioni: «Con l'ampliamento dei mercati lavoriamo anche sul management»

Nicola Brillo
Un operaio su una linea di produzione della Rino Mastrotto
Un operaio su una linea di produzione della Rino Mastrotto

/ vicenza

«Da qualche anno abbiamo intrapreso una diversificazione dell’offerta con l’obiettivo di supportare la creatività dei nostri clienti, attraverso un pacchetto di prodotti e servizi ampliato. In quest’ottica sono state acquisite Nova Osba, Carroll Leather e successivamente Oreste Mariani, Morellino, Morelab e nel 2023 Mapel Group e Imatex. Non escludiamo nuove acquisizioni anche per il 2025».

Matteo Mastrotto, amministratore delegato della vicentina Rino Mastrotto, rappresenta la terza generazione alla guida dell’azienda, che ha le sue origini nel 1958. Da allora punta sull’artigianalità: «Ci chiamano industria, ma siamo sempre artigiani, artigiani tecnologici». Il network di aziende serve il comparto del lusso con pelli, tessuti e lavorazioni speciali. Oggi è uno dei pochi gruppi a livello internazionale a coprire tre settori: moda (abiti, calzature e borse), automotive e interior design.

«Le acquisizioni portano anche nuovi prodotti e servizi, e di conseguenza si aprono nuovi mercati - aggiunge l’amministratore delegato, 47 anni -. Sicuramente ci attendono anni di cambiamenti e di ulteriore espansione. A pari passo con l'ampliamento dei mercati stiamo lavorando a livello di management, struttura, nuove assunzioni. Insomma un'attenta politica di ampliamento e di coordinamento della struttura interna per supportare la crescita in modo adeguato. Stiamo inoltre creando una forte corporate identity Rino Mastrotto anche tra i dipendenti delle varie società acquisite, con valori condivisi e obiettivi forti ed entusiasmanti».

Il Gruppo Rino Mastrotto, che nel 2023 ha segnato un fatturato di 350 milioni, conta su un network internazionale, con sedi e attività in Europa, Asia e America e impiega 1300 persone (quasi 200 in più nell’ultimo anno). L’ingresso di NB Renaissance alcuni anni fa (che detiene oggi il 70% di Rino Mastrotto) ha portato nuove competenze manageriali e ha incoraggiato l’obiettivo di creare una filiera del lusso. «Accompagnare le più belle realtà del lusso nei loro progetti comporta una grande responsabilità - spiega ancora Matteo Mastrotto -. I nostri clienti cercano l’eccellenza in tutto, anche in termini di etica e di rispetto dell’ambiente. Il tema della sostenibilità è centrale nella filosofia dell’azienda, che ha sempre adottato un comportamento esemplare: dall’approvvigionamento etico dei materiali, siano essi la pelle o i tessuti, alla circolarità in tutti i processi produttivi. Raccontiamo questo impegno nel bilancio di sostenibilità, un documento pubblico, scaricabile dal nostro sito, in cui con trasparenza riassumiamo gli obiettivi raggiunti e le certificazioni ottenute».

Tra qualche mese verrà inaugurato il nuovo headquarter a Trissino, con un investimento di 7 milioni. «Abbiamo recentemente attivato un parco di pannelli solari, si tratta di un progetto ambizioso che comprende altre due grandi aree destinate alla produzione di energie rinnovabili da realizzarsi entro i prossimi due anni, di pari passo con la ristrutturazione e con l'ampliamento della sede - aggiunge -. Questo intervento comporterà oltre 700 mila chili di CO2 risparmiati in un anno: oggi più di 1800 moduli di pannelli fotovoltaici sono già attivi. A regime per sei mesi l’azienda lavorerà solo con l’energia solare. Stiamo lavorando anche sui risparmi d’acqua e sulla limitazione dei prodotti chimici».

L’azienda investe sulla sostenibilità: dall’approvvigionamento etico dei materiali, che siano la pelle o i tessuti, alla circolarità in tutti i processi produttivi e Zero Waste Leather. «I pochi scarti della produzione della pelle vengono dati a un’altra azienda vicentina, la Sicit Group, che li trasforma in biostimolanti per l’agricoltura e in ritardanti per il gesso. Stiamo lavorando anche sui risparmi d’acqua e sulla limitazione dei prodotti chimici». Il futuro del Gruppo Mastrotto è tracciato. «Negli ultimi anni siamo cresciuti molto in tutte le Business Unit - spiega l’ad - ci auguriamo che la crescita prosegua in modo eterogeneo. Sicuramente il segmento Luxury Creations al servizio dei brand dell’alta moda ha avuto una crescita molto forte e rappresenta oggi il business più importante. Il nostro obiettivo è creare una filiera che offra ai clienti servizi complementari, essere partner in grado di offrire un pacchetto completo al servizio del segmento lusso». Senza mai tralasciare la diversificazione del prodotto e l’artigianalità:«È il segreto del Made in Italy, quasi un obbligo per noi - conclude Mastrotto -. Dobbiamo restare artigiani per difendere l’unicità dei nostri prodotti, senza rinunciare alla ricerca di nuove soluzioni tecniche, che restano un elemento molto importante».

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