Nautica da diporto record: ricavi totali a 8,6 miliardi

Mercoledì l’assemblea di Confindustria Nautica. La cantieristica italiana regina dell’export

Riccardo Sandre

 

Il Nordest è uno dei protagonisti dell’economia del mare come pure dell’industria nautica grazie alla presenza di grandi gruppi internazionale della cantieristica navale, ma anche a un sistema di Pmi che sono in grado di fare rete e costruire filiere strategiche per il settore. Ecco allora che sono migliaia gli imprenditori e i lavoratori del settore in attesa dell’Assemblea Generale dei Soci di Confindustria Nautica che riunirà gli imprenditori di questo comparto per una giornata dedicata ad approfondimenti, confronto e aggiornamento sul settore. Giovedì 11 dicembre presso la Camera dei Deputati a Palazzo Montecitorio a Roma, la sessione privata dell’Assemblea dei Soci sarà impegnata nell’approvazione del programma di attività 2026 come pure nella presentazione dell’analisi dei trend di mercato per l’anno nautico in corso e il sentiment 2026.

«L’industria italiana della nautica da diporto ha registrato un 2024 ancora in crescita» spiega Piero Formenti, presidente di Confindustria Nautica «con il fatturato del comparto industriale che ha toccato il massimo storico di 8,6 miliardi di euro, confermando altresì la cantieristica italiana campione dell’export, con una quota del 25% a livello mondiale. L’industria italiana risulta in controtendenza all’interno di un quadro globale segnato da una stabilizzazione del mercato, dimostrandosi ancora una volta una vera eccellenza nazionale del Made in Italy nel mondo».

Veneto Lavoro, nel suo report sull’Economia del Mare ha ricordato come siano oltre 14.700 le imprese riconducibili al questo comparto. Gruppi internazionali come Fincantieri, presente a Venezia e Monfalcone, realtà intermedie come il Cantiere Vittoria di Adria ma pure realtà di piccole e medie dimensioni come la Leonard di Porto Viro e molte altre. Ci sono poi i grandi gruppi che supportano l’economia delle grandi navi e del trasporto navale come la Ligabue di Venezia o come la quotata Somec che, con la sua divisione Mestieri, è un partner del settore per la diportistica di lusso e il segmento crocieristico.

Ma il Monitor 2024 di “La Nautica in Cifre” i cui rapporti statistici cono realizzati con il patrocinio del Mit e coordinati dall’Ufficio Studi di Confindustria Nautica, segnala come nel solo Veneto nel 2023 fossero quasi 6.100 le imbarcazioni da diporto registrate. Un dato che fa della regione la sesta in Italia in questa classifica. Il Friuli Venezia Giulia ne contava invece quasi 3.500 collocandosi in nona posizione. Il Triveneto quindi è terra di cantieri e di filiere ma anche di appassionati e di infrastrutture.

A livello di portualità Sicilia e Sardegna registrano il maggior numero di infrastrutture, ma il Veneto è settimo con 61 porti. Sul piano invece dei posti barca è il Friuli Venezia Giulia a rappresentare l’area ai vertici delle classifiche: in questo ambito la regione con il più alto numero di posti è la Sardegna (22.899), il Friuli Venezia Giulia, sesto in questo caso, ne conta 15.562. Subito dopo viene il Veneto con (13.689 posti) a testimonianza di un territorio comunque tra i più attrezzati anche in questo senso.

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