Mezzalira non teme lo smartworking, per il gruppo di arredo buone prospettive in Medio Oriente

Il gruppo nel 2019 ha fatturato 53 milioni di euro. L’arredo ufficio rappresenta il 65% del giro d’affari con i marchi Sinetica e Sitland per le sedute. Mentre per l’arredo casa e l’illuminazione d’interni i marchi sono Jesse e Rotaliana

VICENZA. Il gruppo Mezzalira non teme l’effetto della diffusone dello smart working sugli investimenti in arredo ufficio. Da tutti i continenti arrivano infatti buoni segnali per l’export di prodotti di alta qualità dal design moderno per i contract ufficio. E anche l’arredo casa promette bene. L’export vale dal 70 all’80% del fatturato delle quattro società del gruppo, con sedi tra Treviso, Vicenza e Trento. E la scommessa sul mercato ufficio è tale che una quinta società, specializzata in pareti divisorie, sta per essere acquisita dal gruppo.

“Una realtà storica di eccellenza del Norditalia, di cui non posso ancora fare il nome per ovvie ragioni”, annuncia Gianmaria Mezzalira, amministratore e socio unico della holding MIG Mezzalira Investment Group. “Fa un prodotto che ancora ci mancava, completando la nostra offerta in un mercato in cui crediamo fortemente”.

Il gruppo nel 2019 ha fatturato 53 milioni di euro. L’arredo ufficio rappresenta il 65% del giro d’affari con i marchi Sinetica e Sitland per le sedute. Mentre per l’arredo casa e l’illuminazione d’interni i marchi sono Jesse e Rotaliana.

“Dopo il lockdown primaverile in cui il business aveva fortemente rallentato con l’arredo casa molto in sofferenza nei negozi, nella seconda metà del 2020 le vendite sono riprese per entrambi i comparti”, commenta Mezzalira. “Pensiamo di chiudere l’anno con un calo medio intorno al 20%, grazie a un discreto rimbalzo. E soprattutto le prospettive per il 2021 sono molto buone, con un portafoglio ordini incoraggiante”.

A partire dal Medio Oriente, dove due importanti contract del valore di milioni di euro sono stati avviati per la società petrolifera Qatar Petroleum e per la Banca Centrale dell’Arabia Saudita. Ma è l’intera Asia a essere il focus degli investimenti di Mezzalira, i cui marchi a fine novembre saranno alla fiera dell’arredamento di Shanghai. Il mercato asiatico è seguito da un Business Development Manager italiano che vive in Cina da decenni.

“Un professionista che conosce bene la design community di Shanghai e anche i mercati importanti di Giappone e Hong Kong”. Minori prospettive in India invece: “Siamo comunque presenti con uno show room attraverso l’accordo con una catena retail indiana nell’importante città industriale di Pune”. E poi la Russia. Dove, pur con vendite inferiori rispetto ad alcuni anni fa prima di sanzioni e crisi del rublo, Mezzalira ha notato che il mercato non è più centrato solo su Mosca: “Riusciamo a vendere anche in città come San Pietroburgo ed Ekaterinburg”.

Riscontri positivi pure in Europa orientale, con commesse per l’ufficio in Romania, Serbia e Ungheria. Oltre ai mercati storici del Nord Europa e della Francia.Fuori dall’Europa non ci sono solo Asia e Medio Oriente. “Molte soddisfazioni in Africa. Per il contract ufficio soprattutto in Sudafrica, Nigeria e Costa d’Avorio, dove per esempio abbiamo arredato la sede locale della società di consulenza internazionale Ernst & Young.

Mentre nei paesi arabi come la Tunisia, il Marocco e in Medio Oriente va bene anche l’arredo nelle ville private”, commenta Mezzalira. Ottimo potenziale per l’arredo casa anche in America: “Negli Stati Uniti puntiamo a crescere con investimenti di sviluppo rete commerciale mirati. Mentre per i contract di arredo ufficio è più difficile, essendo il mercato presidiato da grandi gruppi nordamericani”.

Mezzalira non avverte l’esigenza di delocalizzare la produzione per servire meglio i vari mercati esteri. Tutto rimane tra Veneto e Trentino. Anche i contratti più grandi come quelli in Qatar e Arabia Saudita non hanno bisogno di localizzazioni produttive né di joint-venture commerciali con società locali. “Il Made in Italy è assolutamente ricercato, un plus”, chiosa Mezzalira. “Non ci viene richiesto di aprire aziende con soci non italiani. L’importante è saper assicurare tempi e qualità richiesti dai clienti, sia nei contract per l’ufficio sia nelle forniture di arredo casa per negozi e per i committenti privati”.

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