Margherita punta 20 milioni sul nuovo sito di San Donà

L’azienda di Fregona produce pizze surgelate ed è pronta ad allargare la base produttiva. Nell’esercizio 2024 fatturato pari a 97 milioni in aumento del 24% rispetto all’anno prima

Maria Chiara Pellizzari

Risultati record per la trevigiana Margherita, specializzata in pizze surgelate e prodotti a base pizza, che ha chiuso il 2024 con un fatturato consolidato di 97 milioni di euro, in aumento del 24% rispetto ai 78 milioni del 2023.

«Negli ultimi cinque anni abbiamo raddoppiato il fatturato, crescendo ogni anno a doppia cifra. Nel 2024 lo sviluppo è stato più evidente, grazie anche all’acquisizione di ProPizza, azienda abruzzese specializzata in basi sia pizza che pinsa», commenta l’amministratore delegato Andrea Ghia. «Abbiamo arricchito le competenze e siamo riusciti a soddisfare la crescente domanda proveniente dalla grande distribuzione e dal canale Horeca, ampliando l’offerta sia in Italia che all’estero, dove realizziamo circa il 90% del fatturato».

Il trend del business continua a essere promettente sia per i prodotti private label che per il brand proprio Re Pomodoro: «I consumatori e i nostri clienti del food service – dice Ghia - ricercano pizze e e snack d’alta gamma. Abbiamo lo stesso processo produttivo artigianale della pizzeria, l’impasto viene steso e farcito a mano dai nostri pizzaioli. Il prodotto premium costa un po’ di più, ma il valore aggiunto viene riconosciuto».

Così crescono i volumi, ma anche la marginalità di Margherita, nata come piccola realtà a conduzione familiare nel 2001 dall’iniziativa del pizzaiolo e imprenditore Fabrizio Taddei, sviluppata fino a diventare azienda leader del settore. La maggioranza è stata ceduta nel 2020 alla holding svizzera Idak Food, per sostenere nuovi investimenti.

Nel 2024 il numero complessivo di collaboratori è salito da 427 a 491 unità, con il 60% di personale femminile. Ogni dipendente ha ricevuto un premio produzione medio di 1.440 euro netti, segno di un modello di welfare partecipativo che coinvolge direttamente le persone nei successi aziendali. «Ci prendiamo cura del benessere dei collaboratori, così cresciamo non solo in termini produttivi ma anche in qualità della vita lavorativa», sottolinea Ghia.

E sono previste altre assunzioni per l’avvio del nuovo stabilimento a San Donà di Piave. Sarà il più grande del gruppo, destinato a lavorare in sinergia con lo stabilimento di Fregona. «Un investimento da circa 20 milioni di euro, che ci porterà a un incremento della capacità produttiva per rispondere alle esigenze del mercato», anticipa Ghia.

«Nonostante la burocrazia siamo in fase di ultimazione e contiamo di essere pronti per fine anno. Partiremo con una linea produttiva e assumeremo inizialmente una trentina di persone, nuove linee produttive saranno avviate in base allo sviluppo del business. L’obiettivo è di assumere un totale di 100 persone, gradualmente, una volta che la produzione sarà a regime».

Con circa 200 mila pizze e snack prodotti ogni giorno, una distribuzione in oltre 30 Paesi e il brand Re Pomodoro che ha consolidato la diffusione nel mercato interno, i volumi delle vendite di Margherita continuano ad ingrossarsi. «Prevediamo una crescita a doppia cifra anche per quest’anno», le parole dell’ad Ghia. «Tra le chiavi dello sviluppo anche la sinergia con l'azienda campana Sorrento Sapori e Tradizioni, acquisita quest’anno dalla nostra capogruppo, è una realtà sorella con cui lavoriamo nell’ambito degli snack pizza».

Tra gli impegni di Margherita, quello verso le catene di fornitura sostenibili, testimoniati dalla certificazione Ecovadis Silver Medal. L’azienda sta infatti riducendo l’uso della plastica, privilegiando imballaggi in carta riciclata, e ha avviato un piano di recupero degli oli di conservazione per produrre biocarburanti in collaborazione con Hera.

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