L’idea di Welfare di EssilorLuxottica: pasti a domicilio per le persone fragili

Partito da Agordo nel 2019 il progetto arriva in Piemonte

Dalle cucine dell’azienda ai bisognosi: 365 giorni all’anno

Roberta Paolini

Una casa, il sogno di Leonardo Del Vecchio, ed un maestoso mare azzurro cresciuto dietro. Il senso di Luxottica, per i luoghi in cui ha scelto di piantare le sue radici, si capisce osservando la tridimensionalità della fabbrica di Agordo, nelle Dolomiti Bellunesi. La si guarda e si capisce tutto. Perché il gigante degli occhiali e delle lenti, nato in Italia negli anni Sessanta, ancora una volta, ha deciso di dare una lezione.

Dalle cucine di Luxottica, stabilimento di Lauriano (1100 dipendenti), usciranno dal 30 gennaio 150 pasti caldi al giorno per 365 giorni (fanno oltre 57 mila pasti in un anno) per tutte le persone bisognose del territorio circostante. Un’idea partita da Agordo, appunto, nel 2019 e che da allora ha già portato alla consegna di oltre 115mila pasti. Pandemia compresa. Seguendo una filosofia che in Luxottica chiamano dei centri concentrici e che recita così: il welfare inizia dai dipendenti, si estende alle famiglie e arriva alle comunità.

In un contesto economico complesso, stretto tra inflazione, rallentamento della crescita e crisi dei prezzi dell’energia a sentirne le conseguenze sono gli individui più fragili, gli anziani e le persone non autosufficienti, che devono affrontare i rincari e sono sempre di più a rischio emarginazione.

E dove non arriva la rete che ogni società costruisce attorno a sé per proteggersi ci è arrivata in questo caso Luxottica con questa iniziativa di welfare territoriale.

A seguito dell’incontro con i Sindaci del territorio attorno a Lauriano, dunque è stato siglato un accordo con il Comune di Cavagnolo, il primo ad attivarsi in tal senso, cogliendo l’opportunità. Prevede la consegna giornaliera di pasti completi e gratuiti, preparati dal gestore della ristorazione aziendale, e pronti per essere consumati a casa nella località in provincia di Torino e in prossimità della fabbrica, nota soprattutto per la produzione di occhiali da sole.

«Il nostro sistema di welfare, oggi sempre più adattabile e modulabile lungo la dorsale dei bisogni in continua evoluzione delle nostre persone e delle loro famiglie, non può dimenticare le situazioni di maggior difficoltà dei territori e delle comunità con i quali da sempre coltiviamo un rapporto di reciproco supporto in termini di sviluppo economico e sociale» spiega Piergiorgio Angeli, Responsabile Risorse Umane di EssilorLuxottica.

L’obiettivo dell’iniziativa è permettere a soggetti particolarmente fragili di rimanere nella propria casa e quindi nelle comunità di appartenenza, e si inserisce nel solco della lunga tradizione di welfare di Luxottica, partita dal famoso “carrello della spesa” - ovvero la distribuzione di un paniere di beni alimentari ai lavoratori- ed evolutasi notevolmente negli anni ampliando attività e servizi dedicati ai dipendenti e non solo con progetti come questo.

Impresa impossibile da realizzare senza la piena sinergia con le istituzioni locali, il Comune in primis, le organizzazioni sindacali attive nel Comitato Welfare aziendale e diverse associazioni del territorio, tra cui il Gruppo Alpini locale e il Gruppo artistico teatrale di Cavagnolo, nonché l’aiuto dei volontari del Circolo dei Pensionati Luxottica che hanno messo a disposizione con entusiasmo il loro supporto.

Estendere questo progetto, dimostra ancora una volta, dice Milena Cesca, rappresentante sindacale Femca/CISL del Comitato Welfare, «l’attenzione verso le persone, non solo i dipendenti ma anche chi vive il territorio. Questo è il risultato di un proficuo dialogo con le organizzazioni sindacali che rispecchia la volontà comune di creare iniziative sempre più innovative».

Per Luigi Dell’Atti, rappresentante sindacale della Filctem/CGIL del Comitato Welfare, infine, «Il fatto che un’azienda come Luxottica continui ad avere a cuore i più fragili è un segnale molto positivo. Insieme, sindacato e azienda, possono continuare fare importanti passi, consolidando il proficuo rapporto di partecipazione che ha sempre caratterizzato le relazioni industriali».

Un’idea di rapporto tra impresa e territorio diversa, in cui il benessere non può fermarsi ai cancelli di chi varca l’azienda.

Deve essere un grande mare che distenda il suo blu oltre.

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