Le nozze tra Fiat Chrysler e Peugeot, nasce Stellantis: sarà un gruppo da 180 miliardi

Nasce il quarto costruttore automobilistico mondiale con 8, 7 milioni di auto vendute, 400 mila dipendenti e oltre 180 miliardi di euro di fatturato. Una fusione che "vale" 41 miliardi di euro e porterà a sinergie annuali per 5 miliardi

TORINO. Con le assemblee degli azionisti di Peugeot Citroen e Fiat Chrysler Automobiles, nasce il quarto costruttore automobilistico mondiale con 8, 7 milioni di auto vendute, 400 mila dipendenti e oltre 180 miliardi di euro di fatturato. Una fusione che "vale" 41 miliardi di euro e porterà a sinergie annuali per 5 miliardi. Il suo nome è Stellantis, dal latino stello, "illuminare con le stelle". Un nome non privo di enfasi, ma con un chiaro messaggio di ottimismo e di speranza nel futuro.

Le assemblee in streaming causa Covid il 4 gennaio: alle 11 quella di Psa e alle 14,30 quella di Fca.

L'assemblea generale straordinaria di Psa ha approvato con il 99,85% dei voti favorevoli la fusione con Fca, che darà vita a Stellantis. All'assemblea era presente circa il 74% del capitale di Psa. Nel dettaglio i soci hanno votato favorevolmente al trasferimento del patrimonio di Psa in Fca, che diventerà Stellantis. Approvati con percentuali superiori al 99% anche gli altri due punti all'ordine del giorno: l'abolizione del diritto di voto doppio e il conferimento dei poteri per il completamento dell'operazione. «Il consiglio di sorveglianza di Psa augura la piena riuscita di Stellantis», ha dichiarato Louis Gallois, il presidente del consiglio di sorveglianza di Psa, chiudendo l'assise.

Con la creazione di Stellantis «raggiungiamo la taglia per assicurare il futuro al gruppo» e per «diluire gli investimenti, le spese in ricerca e sviluppo e per sviluppare le nuove tecnologie». Lo ha affermato Carlos Tavares, presidente del consiglio di gestione di Psa e futuro ceo di Stellantis, durante l'assemblea generale straordinaria di Psa per la fusione con Fca. Con la nascita di Stellantis, ha continuato Tavares, si potrà dare risposta alla più grande sfida del settore auto «garantire la libertà di movimento» ai clienti attraverso vetture «sicure, accessibili e pulite (green)».

Il manager ha sottolineato la grande «complementarietà» di Psa e Fca, sia dal punto di vista geografico che tecnologico, ricordando «la creazione di valore considerevole» che permetterà questa fusione, con «5 miliardi di sinergie l'anno».«Siamo pronti per questa fusione».

Lo ha detto Carlos Tavares, presidente del consiglio di gestione di Psa e futuro ceo di Stellantis, durante l'assemblea generale straordinaria di Psa per la fusione con Fca. Tavares ha ricordato il grande lavoro fatto per procedere nell'operazione, che ha ricevuto tutti i via libera necessari dalle autorità antitrust e ha ribadito che una volta ricevuto il via libera dall'assemblea «saremo in grado di annunciarvi presto la data della fusione ufficiale».

L'assemblea degli azionisti di Fca ha approvato il progetto di fusione con Psa, che darà vita a Stellantis. L'operazione ha ottenuto il voto favorevole del 99,15% del capitale presente all'assemblea.Fca «è pienamente impegnata nel rendere un successo la fusione» con Psa. A sottolinearlo, dopo il voto favorevole dei soci che ha sancito il matrimonio dei due gruppi e la nascita di Stellantis, il presidente della società italiana, John Elkann. «Il completamento della fusione è soggetto al soddisfacimento o alla rinuncia di alcune condizioni sospensive, che sono quasi tutte soddisfatte. Non prevediamo che alcuna di tali condizioni sospensive sia di ostacolo al completamento della transazione entro le tempistiche pianificate», aveva spiegato durante l’assemblea.

«Siamo pronti e preparati a realizzare con successo questa fusione e apportare un valore significativo a tutti i nostri stakeholder, vale a dire i nostri dipendenti, i nostri clienti e i nostri azionisti». Ha detto Mike Manley, ceo di Fca, durante l'assemblea dei soci del gruppo automobilistico, chiamata ad approvare la fusione con Psa, ricordando che rispetto all'iniziale accordo di fine 2019, «le due società hanno avuto l'opportunità di compiere notevoli progressi grazie alla messa a punto di workstream congiunti».

In particolare, ha spiegato Manley, «ciò ha condotto a un significativo aumento delle sinergie annue a regime stimate, raggiungendo oltre 5 miliardi di euro rispetto ai 3,7 miliardi di euro originariamente previsti. Anche i costi di implementazione una tantum totali stimati per il conseguimento di queste sinergie sono aumentati, passando da 2,8 miliardi di euro a una cifra che ha toccato i 4 miliardi di euro».

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