L’analisi, le imprese vanno in orbita

Il prototipo della tuta spaziale con cui un giorno l’uomo arriverà su Marte viene realizzato a Vicenza, nel Dainese Science and Reasearch Center. È un’informazione che riportiamo in questo numero del nostro mensile, e che da sola racconta in modo efficace come il Nordest, sempre rappresentato come patria di una manifattura tecnologicamente matura, stia in realtà cercando di agganciare la frontiera industriale per eccellenza, vale a dire il business dell’aerospazio.
Nello specifico, parliamo di un progetto della Nasa in vista dell’ardita impresa spaziale che nei prossimi anni porterà gli astronauti sul Pianeta rosso, e la cui realizzazione concreta è stata affidata appunto al centro ricerche della Dainese. Ma in generale questa collaborazione testimonia l’attrazione che l’Aerospace sta esercitando sulle aziende tecnologicamente più attrezzate del tessuto industriale nordestino.
In effetti fino a qualche tempo fa le regioni dell’area nordorientale del Paese avevano un rapporto con lo Spazio soprattutto attraverso alcune università d’eccellenza, in particolare Padova e Trieste. Senza dimenticare che in particolare in Friuli Venezia Giulia è presente Leonardo, industria partecipata dalla mano pubblica che fra l’altro si occupa, oltre che di spazio, di difesa, elettronica ed aeronautica.
Ultimamente però lo scenario sta progressivamente cambiando. Anche le medie imprese di cui il territorio è ricco, insomma, vogliono agganciare il futuro. Ne è testimonianza, ad esempio, la costituzione nel Veneto e in Friuli Venezia Giulia della Rete Innovativa Regionale Air, che al momento conta trenta Pmi, cinque grandi imprese, quattro università, Fondazione Univeneto e il centro di ricerca t2i.
Potenzialmente nelle due regioni sono trecento le aziende in grado di entrare nel gruppo. Senza dimenticare che il settore dell’aerospazio, come afferma l’Ufficio studi di Intesa Sanpaolo, nel Triveneto conta 63 unità locali e oltre 1.100 addetti.
La densità maggiore è in Veneto (38 unità locali e 764 addetti) e in Friuli Venezia Giulia (18 unità locali e 341 addetti), dove spiccano le province di Venezia e Gorizia. In Trentino Alto Adige il settore conta 7 unità locali e circa 50 addetti. E c’è già la prima quotata specializzata nel ramo, la vicentina Officina Stellare.
Insomma è un inizio, ma sicuramente promettente. E che potrebbe produrre come risultato sul territorio una maggiore presenza di competenze e di aziende dotate di tecnologie d’avanguardia, e non solo nel settore strettamente aerospaziale. Il seme è gettato, gli sviluppi saranno da seguire con attenzione.
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