La ricetta di Riccardo Illy: «Mangiare meno e meglio»

«Mangiare meno e mangiare meglio. Può apparire uno slogan, ma sono le due priorità per la nostra società del benessere, caratterizzata da una disponibilità sterminata di prodotti alimentari e dalla tendenza ad assumere più calorie del necessario per il nostro corpo». Riccardo Illy inquadra così le grandi sfide nel rapporto quotidiano con il cibo.
«Per fortuna vi è una consapevolezza crescente dei consumatori verso queste tematiche, con la conseguenza di prestare grande attenzione a ciò che si compra, ai processi produttivi e a quelli distributivi. Si tratta di passi in avanti importanti, che vanno stimolati con interventi educativi mirati», sottolinea l’imprenditore.
«Da governatore del Friuli-Venezia Giulia avevo insistito molto sul coinvolgimento dei bambini e delle famiglie in materia di educazione alimentare. All’epoca il tema era meno avvertito rispetto a oggi dalla maggioranza delle persone, ma personalmente ho da tempo delle intolleranze alimentari che mi spingono a prestare grande attenzione a ciò che mangio».
Quindi una considerazione: «Molte patologie possono essere prevenute con un adeguato stile di vita: è importante uno sforzo condiviso da parte di produttori, distributori, istituzioni e degli stessi cittadini per promuovere abitudini alimentari sane».

Un ragionamento che fa da sfondo alle scelte imprenditoriali del Polo del Gusto, la subholding che accorpa tutti i business della famiglia Illy al di fuori del caffè. Quindi Domori (cioccolato super premium), Dammann Frères (thè e infusi d’alta famma), Agrimontana (marrons glacés e canditi), Prestat (cioccolateria londinese), Pintaudi (prodotti da forno) e Achillea (prodotti a base di frutta biologica).
«L’attenzione alla qualità delle materie prime e alla sostenibilità della filiera sono i tratti comuni a tutte le società che compongono il Polo», sottolinea Illy. Quando si parla di qualità non si può ignorare l’altra faccia della medaglia, legata a prezzi inevitabilmente superiori alla media.
«Un aspetto innegabile, che limita la platea di acquirenti dei nostri prodotti, ma questo è il posizionamento del gruppo sin dalla sua origine, il suo tratto distintivo», sottolinea l’imprenditore. Il quale sottolinea la volontà di continuare a crescere anche per linee esterne. «Attualmente non abbiamo trattative in corso, ma resta la volontà di crescere nel segmento delle caramelle, proponendo un percorso di eccellenza simile a quello di Domori nel cioccolato», racconta.
Per il resto, il Polo del Gusto punta a crescere ulteriormente attraverso altri due filoni. «Svilupperemo progetti comuni con la filiera, attribuendo un ruolo più centrale ai negozianti. Domori, che in Italia distribuisce tutti i prodotti del Polo, è la capofila di questo progetto».
A questo proposito, il 16 settembre è stato inaugurato a Trieste il primo punto vendita del Polo del Gusto: “Incantalia” è il nome del progetto del Polo del Gusto, che conterà in futuro diversi punti vendita. Il concept di Incantalia è stato firmato da Annamaria Testa: il negozio riunisce sia i prodotti della famiglia del Polo del Gusto, che una selezione di altri marchi in esclusiva, in linea con il marchio di fabbrica del gruppo triestino.
L’ultimo ramo di sviluppo riguarda l’integrazione tra online e offline: «Vogliamo offrire un’esperienza davvero integrata ai consumatori, che possono entrare in contatto con noi indifferentemente in un modo o nell’altro e completare il percorso d’acquisto», aggiunge Illy.
Intanto va segnalata la riorganizzazione del gruppo di famiglia con la creazione della srl Exgi ad opera di Anna Rossi (moglie del defunto Ernesto Illy) e dei figli Andrea e Riccardo Illy, oltre che di Daria, figlia di quest’ultimo, che ha in nuda parte delle quote paterne. La nuova società parte con 20 mila euro di capitale e all’interno dell’organigramma societario della galassia familiare si pone allo stesso livello di gruppo Illy, cioè la realtà che ha in carico l’80% di Illycaffè (mentre l’altro 20% è in mano al fondo americano Rhone Capital) e il 97,5% del Polo del Gusto.
La nuova holding di partecipazioni vede la maggioranza assoluta (per la precisione il 50,6%) in mano alla cassaforte di famiglia Raa, la scatola creata lo scorso anno per liquidare l’altro fratello Francesco e controllata con quote paritetiche dai tre fratelli Riccardo, Anna e Andrea, e il resto delle azioni in mano a Daria Illy (il 31,3%, con usufrutto al padre) e a Riccardo Illy (il 18,64%, con usufrutto alla madre Anna).
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