La Friulchem dà l’addio alla Borsa: «Più focalizzati e con costi minori»

Il board ha determinato in 0,907 euro per azione il valore di liquidazione, che incorpora un premio del 24% rispetto al prezzo di chiusura dello scorso 6 dicembre e del 15% rispetto all’andamento del titolo negli ultimi sei mesi. L’assemblea dei soci è convocata per il 23 dicembre 2024

Maura Delle Case

Friulchem si prepara a dire addio a Piazza Affari, dov’è quotata, sul segmento Euronext, da luglio 2019. Il cda della società di Vivaro guidata dall’ad Disma Giovanni Mazzola – Pmi innovativa tra i principali operatori italiani attivi a livello internazionale in R&D e nella produzione per conto terzi di semilavorati e prodotti finiti contenenti principi attivi farmaceutici e integratori alimentari, con particolare specializzazione nel drug delivery per il settore veterinario – ha deliberato, lo scorso 6 dicembre, di procedere alla convocazione dell’assemblea degli azionisti per decidere in merito alla proposta di revoca dalle negoziazioni da EGM delle azioni ordinarie della società.

Il quorum costitutivo per l’assemblea ordinaria – fissata per il 23 dicembre – è di almeno la metà dei soci presenti in assemblea dov’è richiesto il 90% dei voti a favore perché la proposta di delisting abbia seguito con successivo stop delle negoziazioni – stima la società – a partire dal 21 gennaio 2025.

Il board ha determinato in 0,907 euro per azione il valore di liquidazione, che incorpora un premio del 24% rispetto al prezzo di chiusura dello scorso 6 dicembre e del 15% rispetto all’andamento del titolo negli ultimi sei mesi. Largamente inferiore rispetto al valore del debutto del titolo in Borsa, a luglio 2019, pari a 1,80 euro, ma ormai a un passo rispetto al valore di mercato: l’annuncio del prossimo delisting ha infatti spinto a Piazza Affari, dove ieri ha chiuso a 0,875 euro (0,57%), ormai vicinissimo al valore di liquidazione.

A seguito della deliberazione del cda, gli azionisti di maggior peso – tra questi Friulia – hanno già comunicato le proprie intenzioni rispetto alla possibilità di recesso. Evultis, azionista di riferimento con il 38,89% del capitale sociale, si è impegnato sino all’importo massimo di 2,25 milioni di euro, ad esercitare il diritto di opzione e anche sulle azioni che siano rimaste non optate dagli altri soci non recedenti. Quanto a Friulia (23,75% del capitale) e alla Fiduciaria Bernasconi (6,34%), entrambe hanno manifestato la propria intenzione di non esercitare il diritto di recesso in caso di via libera all’operazione in assemblea. Così, l’importo massimo previsto del recesso è stato stimato in circa 2.250.267 euro, determinato sulla base del prezzo di recesso e delle 2.481.000 azioni che costituiscono il flottante.

Nella relazione del cda sulla proposta di delisting che dovrà essere votata in assemblea il presidente Alessandro Mazzola ha spiegato: «La proposta di revoca è motivata dalla necessità di razionalizzare i costi operativi, in conseguenza del contenimento degli adempimenti e degli oneri derivanti dallo status di società quotata, con la possibilità di concentrare maggiori risorse operative e finanziarie sulle proprie attività tecniche e commerciali, con una maggiore flessibilità gestionale e organizzativa e una riduzione degli oneri gestionali». «Il delisting – scrive ancora Mazzola – permetterà alla società di focalizzarsi, in particolare, sulle proprie attività operative, volte al perseguimento degli obiettivi previsti dal piano industriale in termini di crescita nel mercato di riferimento».

Friulchem ha chiuso il 2023 con ricavi consolidati (riferiti alla capogruppo e alle controllate Fc France e Arcanatura) per 19.782 euro, in contrazione del 29% rispetto all’anno precedente, e con un Ebitda in linea, di circa 1,1 milioni. Ancora in riduzione i ricavi nel primo semestre 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, pari a 14 milioni (-12%), mentre l’Ebitda ha registrato un significativo passo avanti, a quasi 1,2 milioni (+30%). 

 

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