La friulana Potocco verticalizza la produzione e punta a 15 milioni di ricavi
L’impresa manzanese ha rilevato un’unità produttiva di imbottiti e ora può contare su tutte le lavorazioni interne. Il primo semestre si è chiuso con ricavi in crescita del 45% che a fine anno dovrebbero consentire all’azienda di superare il fatturato 2019

Il rimbalzo del mobile innescato dalla pandemia, che ha messo in moto una vera e propria corsa dei consumatori a investire sulla casa, non accenna a esaurirsi tanto per le grandi che per le medie imprese. A beneficiarne è anche la friulana Potocco, azienda del triangolo della sedia che prevede di chiudere l’anno in corso ben oltre i livelli pre pandemia.
Dopo aver archiviato in ripresa il 2021, a 12,2 milioni di euro, l’azienda di Manzano, guidata da Antonino Potocco, ha messo a segno una crescita del +45% nel primo semestre di quest’anno sullo stesso periodo del precedente e si avvia a chiudere il 2022 con un fatturato di 15 milioni di euro, +25% rispetto al 2021, +15% rispetto ai 13 milioni del 2019.

Oltre il 90% dei ricavi è realizzato all’estero, in misura importante sul canale retail, che nel 2021 è cresciuto del +40% superando in valore i 4,6 milioni di ricavi e che quest’anno, fanno sapere ancora dall’azienda, dovrebbe superare i 6. Dopo due anni di stasi quasi totale, sempre legata alla pandemia, quest’anno è tornato a muoversi anche il contract, che per Potocco è sempre stato un canale importante, grazie alle commesse per alberghi ristoranti e navi.
L’azienda integra a Manzano tutta la filiera produttiva: dalla falegnameria alla verniciatura fino al reparto spedizioni. Filiera che dal primo giugno scorso è stata integrata da un’unità produttiva di imbottiti che l’azienda ha acquisito per completare il ciclo produttivo e darà così ulteriore slancio alla crescita dei ricavi e del margine operativo per i prossimi anni.

«Eravamo già molto integrati verticalmente – dichiara Potocco –. Ora, a seguito della recente acquisizione, lo siamo ancor più. Per noi lavorano 80 persone, 10 in più rispetto al 2021, di cui possiamo dire con orgoglio che il 45% sono donne».
Un momento importante di quest’anno è stato per l’azienda la partecipazione al Salone del Mobile di Milano – con uno stan di ben 400 metri quadrati, 100 in più del 2019 -, appuntamento del quale Potocco è veterana: vanta infatti 60 anni di partecipazione consecutiva alla fiera meneghina, un primato condiviso con appena una dozzina di aziende.

Il Salone è stato l’occasione di mostrare le nuove proposte firmate Potocco, di incontrare nuovamente di persona i buyer, di raccontare loro che a dispetto della pandemia il lavoro in azienda non si è fermato. Neanche sotto il profilo degli investimenti come racconta ancora Potocco citando a titolo di esempio «nuovi macchinari interconnessi al sistema gestionale aziendale con ciclo di lavorazione industry 4.0».
«Sempre più convinti dell’ecosostenibilità – prosegue l’imprenditore - abbiamo effettuato il primo cospicuo investimento per portare nei prossimi 3-5 anni l’azienda molto vicino alla soglia delle zero emissioni. Il nostro modello di business, che prevede la falegnameria interna, ci avvantaggia in questa transizione».

«Utilizziamo già oggi gli scarti derivanti della lavorazione del legno per produrre energia termica e a breve avremo nuove e caldaie dotate di interfaccia uomo macchina (HMI) che collegheremo ad un sistema di trattamento fumi 4.0. Inoltre – conclude - installeremo sui tetti dell’azienda pannelli fotovoltaici per contrastare il caro energia e ridurre l’approvvigionamento energetico dalle fonti tradizionali».
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