iVision, a giugno fatturato triplicato e vede il primo utile

Il primo semestre 2023 va in archivio per iVision Tech con un aumento del 36,1% dei ricavi, che passano dai 3,3 milioni di euro del medesimo periodo 2022 a 4,4 milioni
Maura Delle Case

Il primo semestre 2023 va in archivio per iVision Tech con un aumento del 36,1% dei ricavi, che passano dai 3,3 milioni di euro del medesimo periodo 2022 a 4,4 milioni. Cresce nel periodo anche l’Ebitda, del 214,5%, attestandosi a 1 milione di euro contro gli 0,3 milioni di un anno fa.

Il risultato netto del periodo è positivo, per 0,1 milioni di euro, contro la perdita di 0,2 milioni al 30 giugno 2022. Sono i principali risultati della relazione finanziaria semestrale approvata dal consiglio di amministrazione di iVision Tech, azienda con sede a Martignacco, quotata dallo scorso agosto sul segmento Euronext Growth Milan di Piazza Affari, votata alla progettazione e produzione di montature di occhiali da vista e occhiali da sole in acetato, nonché di occhiali combinati.

«Siamo molto soddisfatti dei risultati del primo semestre che testimoniano una solida crescita e che, in prospettiva ci vede positivi e fiduciosi verso la chiusura dell’esercizio - commenta l’amministratore delegato di iVision Tech, Stefano Fulchir -. Produzione, ricerca e innovazione continueranno a essere i nostri asset primari, a cui abbiamo iniziato ad aggiungere anche le acquisizioni».

La prima operazione m&a messa a segno nei giorni scorsi ha visto la società friulana rilevare - a fronte di una vendita competitiva per un controvalore di 150.000 euro - i marchi francesi Henry Jullien e Henry Jullien Manufacture. Marchi di altissima gamma, sinonimo di occhiali in oro laminato, che «consolidano il nostro posizionamento strategico nei territori emblema dell’occhialeria famosa nel mondo - ha aggiunto Fulchir - dandoci un nuovo impulso anche nell’ambito dei prodotto finito».

Nel primo semestre iVision ha visto consolidarsi la produzione di montature di occhiali da vista e occhiali da sole in acetato con l’incremento degli ordinativi da parte di nuova clientela che ha comportato una produzione totale semestrale di circa 300.000 pezzi rispetto ai 170.000 pezzi del primo semestre 2022. Il principale mercato di riferimento per le vendite è l’Italia con una quota del 93,2%, seguita dal Vecchio continente con una quota del 5,1% e infine l’area extra-Europa con l’1,7%. 

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