Intelligenza artificiale: le industrie del Nord Est apripista per le Pmi

Feragotto (Confindustria Udine): «Stiamo già innovando con grande velocità».Bean Tech, Danieli Automation, Lima corporate e Brovedani le aziende pilota

Maurizio Cescon

Quattro aziende - Bean Tech, Danieli Automation, Lima corporate (oggi Enovis) e Brovedani - che hanno fatto da apripista, da pionieri. Due cluster - Ditedi e Comet - che sono stati gli acceleratori del processo.

E così oggi, a 7 anni dalla fase embrionale, da quando tutto ha avuto inizio, il tessuto manifatturiero del Friuli Venezia Giulia è al passo con i tempi, ai vertici nazionali, con il Veneto, per la presenza di Intelligenza artificiale nelle industrie.

Ora l’obiettivo è portare questo bagaglio di conoscenze sempre più dentro le Pmi, visto che il nostro tessuto economico è fatto proprio di piccoli imprenditori.

Di tutto ciò si è parlato ieri sera in Confindustria a Udine, nel corso del convegno e dibattito promosso dal Club innovazione di Confindustria Udine, per illustrare esperienze reali di Intelligenza artificiale applicata alla produzione.

È stato Dino Feragotto, coordinatore della Commissione Innovazione degli industriali udinesi a gettare le basi della discussione. «Nel Nord Est - ha detto - non abbiamo bisogno di diventare la Silicon valley per innovare, lo siamo già. Questo è un evento che vuole essere all’insegna della concretezza: niente slogan, bensì casi reali di intelligenza artificiale applicata ai processi produttivi, raccontati da chi ogni giorno lavora in fabbrica e la guida verso l’innovazione. L’obiettivo dell’incontro è offrire un momento di confronto basato sui risultati tangibili: costi, vantaggi, prospettive concrete di adozione dell’AI nelle aziende manifatturiere e le criticità da evitare. Oggi tutti parlano all’AI generativa, ma nei processi produttivi non è così immediata l’applicazione. Ci sono attività e competenze che le aziende devono acquisire preventivamente perché va ricordato che l’AI lavora sui dati dell’impresa e non su quelli esterni. Le imprese devono quindi percorrere tutto un processo di preparazione dei dati analizzandoli per poi realizzare l’applicazione».

Successivamente, moderata da Alessandra Salvatori, direttrice di Telefriuli, si è tenuta una tavola rotonda interattiva dal titolo “AI per l’industria manifatturiera”, che ha visto confrontarsi manager ed esperti di primo piano: Rosario Maione, Digital manufacturing manager di Lima corporate (Enovis), Andrea Merluzzi, vice president Digital solutions di Danieli Automation, Fabiano Benedetti, ceo e presidente di Bean Tech, Matija Klinkon, ceo di Led Luks doo, Andrea Bertolozzi, Senior process engineer di Pittarc, e Cristian Sartori, Director business manager di Siemens. Ognuno di loro ha portato la propria esperienza “sul campo”.

«Per Danieli Automation - ha raccontato Merluzzi - la fabbrica del futuro è un impianto efficiente e flessibile, capace di garantire competitività anche nell’incertezza, ovvero adattandosi, agilmente e in autonomia, a diversi scenari produttivi».

«Il progetto Aim del Mimit e sostenuto dalla Regione Fvg - ha spiegato Benedetti di Bean Tech - rappresenta una svolta per il manifatturiero friulano: grazie all’intelligenza artificiale, puntiamo a rendere le nostre fabbriche più intelligenti, efficienti e competitive. La collaborazione tra aziende leader del territorio e il supporto delle istituzioni ha permesso di sviluppare soluzioni innovative, capaci di ottimizzare i processi produttivi, migliorare la qualità e potenziare la produttività».

«L’Industrial-IoT così come l’intelligenza artificiale - ha concluso Maione di Enovis - rappresentano già oggi lo standard tecnologico per impianti produttivi all’avanguardia, ma è necessaria l’adozione di un ecosistema tecnologico flessibile». 

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