Intel esclude l'Italia dai suoi piani di espansione: addio alla gigafactory dei chip
Il sogno si era materializzato con le urne aperte, il 25 settembre del 2022, un investimento miliardario della big americana per una gigafactory di microchip: 4,5 miliardi e oltre 1500 posti di lavoro. Oggi a Davos Pat Gelsiger ha scritto la parola fine su questa aspettativa

Secondo quanto riportato da La Repubblica, Pat Gelsiger, amministratore delegato di Intel, ha recentemente svelato i piani ambiziosi del colosso americano nel settore della produzione di microchip a Davos. Gelsiger ha enfatizzato l'obiettivo di Intel di diventare il leader globale in questo campo, affermando: "Stiamo costruendo alcune delle fabbriche più grandi del mondo, per produrre gli oggetti più piccoli del mondo".
Tuttavia, emerge una notizia significativa: l'Italia non è inclusa in questi piani di espansione. Intel ha deciso di concentrare i suoi investimenti miliardari negli Stati Uniti e in Europa, in particolare in Germania e Polonia, lasciando l'Italia fuori dai suoi progetti attuali. Questa decisione segna un cambiamento rispetto alle precedenti discussioni, che includevano la possibilità di costruire un avanzato stabilimento di "back end" in Italia, destinato all'assemblaggio e all'impacchettamento dei microprocessori.
Le trattative iniziali, che avevano coinvolto il governo Draghi e poi proseguito con il governo Meloni, sembravano promettenti. Tuttavia, con il passare dei mesi, la prospettiva di un impianto italiano è scemata nella lista delle priorità di Intel. L'azienda ha invece annunciato la costruzione di un'enorme fonderia in Germania e uno stabilimento per i test in Polonia.
Quest'ultima sviluppo sembra essere un colpo per il "Chips Act" del governo Meloni, un'iniziativa mirata a rafforzare la posizione dell'Italia nella filiera strategica dei semiconduttori. Sebbene Intel continuerà a partecipare alla Fondazione Chips.it, un centro per il design dei semiconduttori in fase di sviluppo a Pavia, i suoi mega stabilimenti saranno situati altrove.
La decisione di Intel di escludere l'Italia dai suoi piani di espansione potrebbe non essere una sorpresa completa per il governo italiano, considerando la crescente attenzione dell'azienda verso altri paesi europei. Questo sviluppo è un promemoria della competitività e delle dinamiche in rapida evoluzione nel settore globale dei semiconduttori.
Mentre l'obiettivo di Gelsiger è quello di rendere Stati Uniti ed Europa competitivi con l'Asia nella produzione di chip, l'Italia dovrà affrontare questa nuova realtà e cercare alternative per il suo ingresso nel mercato dei semiconduttori.
Riproduzione riservata © il Nord Est