Industria 4.0 e 5.0 per innovare e crescere: «Così noi della Mdm abbiamo fatto il salto»
Nella meccanica di precisione ricavi da 1,5 a 62,5 milioni in quattro anni
Il settore sanitario e, più in particolare, quello medicale, è tra gli ambiti che potrebbero trarre i maggiori vantaggi dall’innovazione tecnologica e dai processi di digitalizzazione. Ne è un esempio MDM, azienda padovana di Bastia di Rovolon nata nel 1994, specializzata nella meccanica di precisione e molto aperta all’investimento nelle nuove tecnologie.
A comprovare quanto sia cruciale, oggi, l’attenzione alle novità in ambito digitale e tecnologico, è proprio lo sviluppo esponenziale di MDM che, negli ultimi quattro anni, ha registrato un tasso medio annuo composto di crescita del 153,9%, passando da 1,5 milioni di euro di fatturato nel 2019 a 62,4 milioni nel 2023. «Sicuramente, la decisione di investire in nuovi macchinari ha fatto la differenza – commenta Michela Tressi, socia e rappresentante legale dell’azienda, insieme a Domenico Menegazzo -. Per ciò che riguarda il nostro comparto, sono stati anni davvero buoni, con un aumento degli ordinativi che non hanno conosciuto crisi. Abbiamo ricevuto molte richieste dal settore medicale e abbiamo pensato fosse giusto utilizzare risorse per ottimizzare i processi e migliorare ulteriormente la qualità dei nostri prodotti».
In due anni, la MDM ha messo sul piatto 700 mila euro per acquistare due robot antropomorfi e un macchinario utensile, che hanno letteralmente cambiato i processi di produzione, accelerando le tempistiche e migliorando le risposte ai clienti: «È stato un investimento tecnologico ingente, ma decisamente utile – prosegue Tressi -. Il robot è costante, non sbaglia e riduce i tempi di consegna. In questo movimento, le agevolazioni fiscali previste dal bonus Industria 4.0 ci hanno consentito di rientrare di circa la metà dell’investimento, aiutandoci davvero molto».
Ora, una nuova sfida attende questa impresa: MDM ha deciso, infatti, di cogliere l’occasione del Piano di Transizione 5.0 messo in campo dal Governo, per ammodernare la propria organizzazione e rendere ancor più efficienti le procedure aziendali. «Siamo pronti ad acquistare un nuovo macchinario, che sarebbe l’ultima tecnologia che ci manca per arrivare ad una funzionalità ottimale delle attività in azienda – spiega Domenico Menegazzo -. È una fresa a controllo numerico che si muove in 5 assi, che verrà implementata con un software dedicato, in grado di migliorare in modo significativo le tempistiche di consegna dei prodotti al cliente».
In pratica, attualmente viene consegnato il progetto del prodotto ai dipendenti, che lo elaborano a bordo macchina, allungando i tempi di programmazione. «Con il software – prosegue Menegazzo - tutta la programmazione viene fatta in ufficio. Le macchine sono in rete e, grazie al software, il programma viene recepito dai macchinari, così il personale deve solo azionarlo. In questo modo, non si verificano più i fermi macchina e si accorciano i tempi di consegna». Ma non solo: grazie alla tecnologia, si riduce l’errore fino anche ad azzerarlo, arrivando a risultati straordinari rispetto alla qualità del prodotto e del servizio fornito. «L’investimento in nuove tecnologie ci consente di essere più competitivi nel mercato, specie rispetto alla Germania, un’area molto importante per noi, ma anche molto esigente, che richiede grande capacità nello stare al passo con i tempi». —
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