Il Mise investe su Fluorsid per produrre batterie al litio

L'azienda selezionata in un progetto europeo per lo sviluppo di energia pulita Il ceo Di Donato: «Il nostro know-how per l'innovazione e la mobilità ecologica»

VENEZIA. Cinquanta milioni di euro per produrre batterie al litio di ultima generazione da usare nei settori più disparati, a partire dalle automobili. Il tutto improntato sulla riconversione delle celle esauste e sullo sviluppo di energia pulita.

Lo stabilimento di Fluorsid Alkeemia di Porto Marghera, fino al 2018 di proprietà di Solvay, è stato selezionato dal Ministero dello Sviluppo Economico per il secondo Importante Progetto di Interesse Comune Europeo (Ipcei) proprio sullo sviluppo di celle e sistemi di batteria innovativi. Al progetto partecipano anche Austria, Belgio, Croazia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Polonia, Slovacchia, Spagna e Svezia.

In Italia sono dodici le imprese selezionate dal Mise. Si tratta di Endurance, Enel X, Engitec, FCA Italy, Fiamm, Fluorsid Alkeemia, FPT Industrial, Green Energy Storage, Italmatch Chemicals, Manz Italia, Midac, Solvay. A queste si aggiungono anche due centri di ricerca: Enea e Fondazione Bruno Kessler. In tutto, dallo Stato arriverà un finanziamento complessivo di 600 milioni di euro, capace di produrre un investimento totale che, secondo le previsioni, supererà il miliardo di euro.

Obiettivo del progetto è la completa realizzazione di una catena di valore integrata in Europa in grado di produrre celle, moduli e sistemi di batterie su larga scala, consentendo la riconversione, il riciclo e la raffinazione su scala industriale, coerentemente con i nuovi modelli di economia circolare richiesti da Bruxelles.

Un passo in avanti, dunque, verso la riconversione dai combustibili fossili a un'energia pulita e in linea con l'orizzonte temporale del 2050, anno entro il quale l'Unione punta ad abbattere le emissioni. Fluorsid di Porto Marghera metterà a disposizione la sua storica attività di primo livello mondiale nella catena di valore del fluoro. Fondata nel 1969 a Cagliari da Carlo Enrico Giulini, Fluorsid è il maggior produttore a livello mondiale di fluoroderivati inorganici con un fatturato superiore a 107 milioni di euro. Oggi ha diversi stabilimenti tra Norvegia, Regno Unito, Svizzera e Bahrein.

L'impianto veneziano ha una superficie di 125mila metri quadri e conta 80 dipendenti. Ogni anno qui vengono prodotte 27mila tonnellate di acido fluoridrico anidro e 100mila tonnellate di solfato di calcio. È inoltre uno dei maggiori produttori di fluoruro di idrogeno, commercialmente noto come acido fluoridrico, nel mercato europeo. Il sito è tra i luoghi di origine, in ambito europeo, dei derivati del fluoro. «Essere protagonisti in questo progetto è sicuramente una grande soddisfazione e un motivo di orgoglio.

Un nuovo importante passo compiuto da Fluorsid sulla strada dello sviluppo sostenibile, ai massimi livelli di qualità e di efficienza tecnologica», analizza Lorenzo Di Donato, Ceo di Fluorsid, «Oltre cinquant'anni di attività nella catena di valore del fluoro ci permettono di mettere a disposizione un know-how cruciale per dei settori - quelli delle batterie di nuova generazione e dell'energy storage - che vedranno nei prossimi anni uno sviluppo rilevante in nome dell'innovazione e della mobilità ecologica. Quello che verrà portato avanti nel nostro sito di Porto Marghera è un progetto volto a creare un'eccellenza. Una grande occasione per rinnovare la spinta all'ulteriore crescita ed al rilancio strategico di tutta l'area industriale veneziana».

Quello per Fluorsid è solo l'ultimo investimento, in ordine cronologico, destinato a Porto Marghera per la cantieristica navale, ma anche per la produzione di energie e carburanti meno inquinanti, e per l'utilizzo di fonti rinnovabili. La riconversione dell'area procede. Tra controllate dallo Stato e aziende private, per il 2021 nel complesso si arriva a oltre 1 miliardo e mezzo di euro. --

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