Il lusso da Borgo Egnazia alle Dolomiti così è ripartito l’Hotel Ancora di Cortina
La catena pugliese gestisce l’albergo di proprietà di Red Circle (Renzo Rosso) ormai vicino ai 200 anni di storia

Il lusso, quello vero, all’ombra delle Dolomiti. È la scommessa di Aldo Melpignano, 48 anni, pugliese, fondatore e presidente di Egnazia Ospitalità Italiana, società di management alberghiero che dopo aver acquisito nel 2022 la gestione dell’Hotel de Len di Cortina, ha fatto il bis con lo storico Hotel Ancora sempre a Cortina e si prepara al tris con lo spettacolare Castel Badia/Schloss Sonnenburg a Plan de Corones.
Egnazia Ospitalità Italiana è, per così dire, uno spin-off del gruppo della famiglia Melpignano San Domenico Hotels, proprietario tra l’altro del resort a 5 stelle “Borgo Egnazia” a Savelletri (Brindisi), scelto l’anno scorso da Giorgia Meloni per ospitare il G7. Un gruppo che ha rivoluzionato il turismo pugliese e che ora controlla sei strutture, tra masserie di lusso, resort e un campo di golf. Aldo Melpignano ha così messo a frutto know –how e reputazione lanciando nel 2023 la sua nuova società di gestione e consulenza, con l’obiettivo di avere in portafoglio entro il 2027 venti resort, per una produzione complessiva pari a 250 milioni. Ad oggi la società gestisce 11 strutture, comprese tre di famiglia, tra le quali Borgo Egnazia ed ha chiuso il 2024 con ricavi per 7,8 milioni con un utile di esercizio di 1,9 milioni.
L’Hotel Ancora di Cortina, che nel 2026 compie 200 anni, dopo due anni di lavori di ristrutturazione ha riaperto i battenti alla fine del giugno scorso. Lo aveva acquistato anni fa la società di Renzo Rosso Red Circle (allora voci di mercato parlarono di un investimento da 20 milioni). Il fondatore della Diesel ne ha affidato la ristrutturazione allo studio Charles & Co, guidato da Vicky Charles, che ha parlato di un progetto di restauro più che di ristrutturazione. Quindi pietra, legno, colori della tradizione alpina e, appunto, grande lusso: 35 camere divise in sette categorie, ristorante, spa, club.
Forse più complessa appare la sfida di Castel Badia, a San Lorenzo di Sebato, nel comprensorio sciistico di Plan de Corones. La location in effetti è imponente, sulla vetta di una rupe che domina la vallata, e la storia suggestiva. Schloss Sonnemberg risale al X secolo ed è stato per centinaia di anni il convento delle suore benedettine dell’aristocrazia tirolese. Fu trasformato in hotel nel 1960 dall’albergatore pusterese Karl Knotig.
Oggi Castel Badia è di proprietà della società Hhs srl, di cui Kronplatz Touristik detiene il 48 per cento. Un altro 24 % fa capo alla famiglia Knotig e l’altro 24 % alla famiglia Gasser, proprietaria a Valdaora dell’Alpin Panorama Hotel Hubertus. Il restante 4 % fa capo ad Aldo Melpignano con l’Immobiliare Girasole 1986 srl.
Kronplatz Touristik è una delle quattro controllate del Kronplatz Group, il “motore”di Plan de Corones, con un fatturato di 55 milioni. Nato per realizzare e gestire piste da sci e impianti di risalita, Kronplatz è un gruppo ad azionariato diffuso (conta 589 azionisti, tutti imprese e privati del posto). Oggi è presente con proprie controllate in quattro settori: impianti sciistici e attività outdoor, mobilità, alberghi, gastronomia.
Poco meno di due anni fa è partita la ristrutturazione del castello, che è protetto da vincoli storici e artistici. «Vogliamo che Plan de Corones – aveva detto Markus Gasser presentando il progetto – diventi una luxury destination nel giro di 5 anni». I lavori, per 22 milioni di euro, sono terminati nei giorni scorsi. Il risultato è di 29 stanze, ristorante e spa «secondo il modello di Borgo Egnazia». E forse qui sta il sapore della scommessa. Melpignano, riferendosi al portafoglio di strutture gestite, parla sempre di «luoghi iconici».
È questo probabilmente il fascino e la suggestione del modello, ma anche la sua complessità. Strutture come l’Hotel Ancora e Castel Badia, con grande storia alle spalle, impongono vincoli materiali e stilistici rispetto al gusto corrente e rischiano di essere destinazioni di nicchia al di là dell’idea di lusso che esprimono. Ma di fatto, finora il modello ha funzionato.
«La Egnazia – spiega il direttore di Kronplatz Touristik, Ivo Pezzei – è stata coinvolta dal 2022 in fase di layout delle piante e soprattutto per gli interni». Gli obiettivi? «L’hotel è pensato per attirare principalmente coppie dai 35 ai 55 anni – spiega ancora Pezzei – clienti esigenti e che cercano qualità e servizi di altissimo livello. I mercati saranno molto internazionali: Regno Unito, Usa, Canada, Sudamerica, Asia, Pacifico».
Il contratto di management con Egnazia Ospitalità Italiana, di durata ventennale, decorrerà da inizio novembre ma la società di Melpignano ha già lanciato la campagna di reclutamento del personale, con due recruiting days (uno fisico e uno online) il 17 e 18 settembre. La data di riapertura del castello non è ancora stata fissata, ma sarà tra fine novembre e inizio dicembre. In tempo per le vacanze di Natale, ma soprattutto – come già per l’Hotel Ancora di Cortina – in tempo per le olimpiadi di Milano Cortina del 2026.
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