Icm e Cimolai inaugurano il centro visitatori del Cern di Renzo Piano
Far guadagnare il cielo a ciò che è invisibile e segreto. Renzo Piano si è ispirato ai tunnel sotterranei dell’acceleratore di particelle e li ha portati in superficie. Così è nato il nuovo centro visitatori della European Organization for Nuclear Research di Ginevra

Far guadagnare il cielo a ciò che è invisibile e segreto. Renzo Piano si è ispirato ai tunnel sotterranei del Cern e li ha portati in superficie. Si tratta del Cern Science Gateway il nuovo centro visitatori della European Organization for Nuclear Research di Ginevra (Svizzera), famosa per essere “la casa” del più grande e potente acceleratore di particelle del mondo.

A realizzare l’imponente costruzione, composta da due enormi tubi posti ai lati della superstrada che da Ginevra porta al confine francese, collegati da altri edifici e da un percorso aereo che passa sopra la superstrada, oltre che da un auditorium da quasi mille posti, sono state infatti due società di casa nel quadrante orientale del nostro Paese: il gruppo vicentino Icm e la pordenonese Cimolai di Pordenone, general contractor di un progetto da complessivi 54 milioni di euro firmato dall’architetto Renzo Piano. Avviato nel 2020 e poi rallentato dalla pandemia, il cantiere ha preso materialmente il via a giugno 2021 con la posa simbolica della prima pietra, presenti tra gli altri la direttrice del Cern, Fabiola Gianotti (un altro vanto tricolore), Renzo Piano e Luigi Cimolai, presidente della Spa che porta il cognome di famiglia.

Il complesso è composto da cinque diversi edifici collegati da un ponte eretto a 6 metri dal suolo, destinati a ospitare spazi espositivi, laboratori, un auditorium da 900 posti, un negozio e un ristorante per un totale di 7.000 metri quadrati di superficie, situati all’interno di un’area complessiva estesa per circa 3,5 ettari. Grande attenzione, inoltre, è stata dedicata alla sostenibilità ambientale: dal bosco di 400 alberi in cui è immersa la struttura, ai 2.000 metri quadrati di pannelli solari che consentono al centro di avere un’impronta carbonica pari a zero. Il cui valore di contratto dell’opera sfiora i 54 milioni di euro.

«Il completamento di quest’opera rappresenta per noi un traguardo significativo non solo per il prestigio che caratterizza un’istituzione come il CERN di Ginevra ma anche per il ruolo che il nuovo centro è destinato a ricoprire in quanto polo di divulgazione e cultura scientifica: un punto di riferimento per le giovani generazioni che incarna una visione positiva e incoraggiante di futuro, capace di coniugare ricerca, tecnologia e una concreta attenzione per l’ambiente che ci circonda» ha detto Gianfranco Simonetto, presidente di Gruppo ICM.

Il gruppo vicentino ha recentemente approvato il piano industriale 2023-2025, che punta all’acquisizione di nuove commesse per circa 2,4 miliardi di euro nell’arco del triennio (78% in Italia e 22% all’estero), e prevede 30 milioni di euro di investimenti complessivi destinati al sostegno dei nuovi progetti, al rafforzamento della business unit dedicata alle manutenzioni e al miglioramento delle performance di sostenibilità, sempre più centrale per il futuro del Gruppo. La società, che nel 2022 ha registrato un fatturato di 596 milioni di euro (+30% rispetto al 2021), oggi gestisce un portafoglio consolidato di oltre 3,1 miliardi di euro, in aumento di 814 milioni. — R.P.
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